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I secondi tempi dell’ansia. Così la Fiorentina è obbligata a cambiare

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La Fiorentina dei secondi tempi è soprattutto quella delle ansie. A Roma Palladino è obbligato a cambiare, ci riuscirà?
Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

"Abbiamo fatto più di 20 tiri, questo è il rammarico. Poi abbiamo commesso un errore in uscita e la squadra è andata in ansia. Questi sono ragazzi giovani, gli episodi ci devono far crescere. Nel secondo tempo le pressioni non sono state violente". Per analizzare il periodo nero della Fiorentina ci affidiamo alle parole di Raffaele Palladino. Il momento di crisi della viola ha messo a nudo i limiti della squadra, e soprattutto ha evidenziato un difetto cronico. Molto spesso la Fiorentina ha una tendenza chiara e netta, quella di chiudersi ed abbassarsi nei secondi tempi.

Un bunker viola

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Potrebbe sembrare limitante ridurre questa tendenza solamente alle ultime partite, dove la Fiorentina non ha comunque brillato nemmeno nei primi tempi. Partiamo infatti dal momento d'oro, quello delle ormai famigerate 8 vittorie di fila. Il baricentro viola è stato molto più basso nelle riprese, anche in vittorie come quelle di Como, Torino ed in casa contro il Cagliari. Molto spesso nei primi tempi, soprattutto i primi 25 minuti, la Fiorentina riesce comunque ad approcciare bene le gare, segnando o comunque creando pericoli. Poi le linee si fanno più strette e la squadra si compatta, come se pensasse quasi esclusivamente a tenere il vantaggio accumulato più che a cercare il raddoppio. Un'ansia di sbilanciarsi troppo. Certamente le vittorie di cui sopra hanno dato ragione a Palladino, ma i recenti stop hanno confermato come il bunker viola non sia più irresistibile


Una svolta propositiva?

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Chaiaramente l'idea della Fiorentina è perseguibile nel momento in cui tutta la squadra è disposta a fare quella corsa in più, per citare il capitano viola Ranieri. Quei secondi tempi di sofferenza, con spesso De Gea e Kean protagonisti, adesso non sono più ripetibili. Gosens è statomolto chiaro, questa viola adesso non riesce a reagire alle prime difficoltà, come se ci fosse un'ansia sotto. La compattezza cercata da Palladino non sembra esserci più, e adesso la Fiorentina è chiamata ad una reazione. Il tecnico ex Monza si è spesso affidato ai singoli, sfruttandoli alla perfezione. Adesso probabilmente servono alcune idee più chiare, più spregiudicate per ritrovare una Fiotrentina in grado di competere per le zone europee. Il test di domenica sarà d'aiuto per capire se Palladino riuscirà a dare una scossa anche tattica alla squadra. La Lazio è una formazione elettrica, piena di atletismo e offensiva, con partite piene di duelli e pressing. L'ansia sparirà all'Olimpico?

 

 

 

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