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SULL'ADDENDI

Gudmundsson+Beltran? No, Gudmundsson e poi Beltran: ecco il perfetto “super sub”

Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 
Con un solo posto dietro a Kean, era naturale che alla lunga prevalesse Gudmundsson, specie dopo il cambio di modulo; ma l'ingresso contro l'Atalanta è un messaggio chiaro al finale di stagione

"Ci vedi qualche cosa di positivo in un no?", si chiedeva Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero, cantando la sua Bacco perbacco. Noi adesso non più, se si parla della coesistenza di Albert Gudmundsson e di Lucas Beltran nella formazione iniziale della Fiorentina. Vi ricorderete che questo è stato un tema portante dell'ultima parte del 2024 in casa viola, dopo l'infortunio dell'islandese a Lecce: come far coesistere l'ottimo Vikingo visto alle spalle di Kean nel 4-2-3-1 con l'ex Genoa?

Esperimento fallito, ma poco male

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Palladino ci ha provato, prima allargando uno e poi allargando l'altro a sinistra, ma a parte qualche guizzo come quello del numero 9 argentino in casa della Lazio c'era qualcosa che non andava. E allora, tenta e ritenta, l'incastro giusto a livello tattico è risultato essere il 3-5-2, che però con un Kean in versione marziano vuol dire solo una cosa: uno dei due deve cominciare fuori. Quanto a peso specifico nella rosa, a parità di condizione Gudmundsson è superiore, lo si è visto col passare del tempo. E' l'ordine naturale. Ma proprio per questo Beltran sembra a proprio agio anche senza avere dalla sua i gradi di titolare. Contro l'Atalanta l'ex River Plate è subentrato al 67' e questi sono i suoi numeri a fonte Sofascore.

 

Il super sub

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In Inghilterra utilizzano il termine "super sub"(diminutivo di super substitute, super sostituto) per riferirsi ad un giocatore che entra e cambia il volto alla partita. Ecco, questo sembra proprio essere il ruolo cucito addosso a Beltran. Se è vero, com'è vero e come ha ammesso Palladino, che adesso è il momento della continuità finalizzata alla vittoria, ci dobbiamo aspettare sempre la stessa formazione salvo squalifiche o imprevisti come quello occorso domenica a Gosens. E allora Beltran avrà a volte il compito di dare un'alternativa a Gudmundsson, come contro l'Atalanta che è stata fatta a fette dai suoi passaggi filtranti (Ranieri quasi non se l'aspettava e si è mangiato il 2-0 su un servizio strepitoso, il passaggio chiave che vedete in grafica); altre volte invece, vedi Napoli-Fiorentina, entrerà per formare un tridente con il numero 10 e Kean e massimizzare la produzione offensiva sbilanciando lo schieramento. E poco male se il Vikingo non ha la giocata singola come gli altri due attaccanti ai quali parte dietro: il suo addendo alla formazione iniziale può dare la somma giusta per rendere perfetto questo finale di stagione.