Ciò che, però, ha fatto storcere il naso a tifosi e ambiente viola è stato il suo atteggiamento in campo. Le sue movenze e le espressioni facciali spesso non trasmettono il massimo impegno per la causa, un po’ come accadeva in passato con Josip Iličić. Tant’è che si è parlato anche di un rapporto non idilliaco con Palladino, accusato di proporre un gioco poco adatto alle caratteristiche del numero 10.
Ed è proprio in questo contesto che va inquadrato il ringraziamento del tecnico dopo Fiorentina-Lecce. Gudmundsson, quasi miracolosamente, è riuscito a recuperare dalla frattura causata dalla brutta caduta dopo Fiorentina-Como. Ora si candida per una maglia da titolare nella delicata sfida contro il Panathinaikos. Un gesto molto apprezzato sia da Palladino che dalla Fiorentina. Un modo per dire: "Io ci sono! Stringo i denti e gioco!"
Insomma, Gudmundsson c'è. Questa è la dimostrazione di affetto che Firenze e la Fiorentina si aspettavano dal suo numero 10. Ora tocca a lui dimostrare il suo valore sul campo, allontanando tutte le voci sul suo futuro. Gudmundsson ha teso la mano, Palladino l’ha stretta con forza. Adesso, l'obiettivo è andare avanti insieme e vincere.
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