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Gudmundsson e il “Grazie!” di Palladino: il passo in avanti del 10 verso Firenze

Gudmundsson
Albert Gudmundsson è sceso in campo contro il Lecce dopo un recupero lampo. Palladino lo ha ringraziato. Da qui deve ripartire la sua stagione
Giovanni Zecchi
Giovanni Zecchi Redattore 

"Non ci aspettavamo un recupero così veloce, siamo felici. Albert fa la differenza, lo abbiamo avuto a sprazzi. Non si è mai allenato con la squadra, abbiamo anche osato un pochino."Queste le parole di Raffaele Palladino dopo Fiorentina-Lecce, in merito al rientro lampo di Albert Gudmundsson. Un passo avanti importante per il numero 10 viola, sia nei confronti della squadra che della città di Firenze. Forse, oltre alla continuità, era proprio questo l'elemento che mancava alla sua avventura in maglia viola.

Sì, perché nel mezzo della crisi che ha colpito la squadra di Palladino, anche l'ex Genoa è finito sotto accusa. L'infortunio contro il Como non aveva certo contribuito a placare le voci su un suo possibile ritorno a Genova al termine della stagione. Eppure, quel "Grazie" pronunciato da Palladino è stato un modo per riportare serenità attorno all'islandese.


Fiorentina-Napoli. Albert Gudmundsson si scalda a bordo campo, pronto per entrare. All’improvviso, però, Palladino cambia idea. La Fiorentina sta perdendo 3-0 e il numero 10 resta in panchina per tutti i 90 minuti. In conferenza stampa, l'allenatore giustifica la scelta parlando di un fastidio alla caviglia riconducibile ai suoi trascorsi al Genoa. Da quel momento, le voci sul suo riscatto e i dubbi di Daniele Pradè hanno minato la fiducia del giocatore che, a parte il gol dell’ex contro la squadra di Vieira al Franchi, non ha brillato nelle sue prestazioni.

Essendo, sulla carta, il giocatore più talentuoso della rosa viola, la pressione su di lui è sempre stata altissima. E oggi, senza troppi giri di parole, possiamo dire che le aspettative di inizio stagione non sono state rispettate. Non solo per colpa sua, ma anche a causa di una serie di problemi fisici che ne hanno condizionato il rendimento.

Ciò che, però, ha fatto storcere il naso a tifosi e ambiente viola è stato il suo atteggiamento in campo. Le sue movenze e le espressioni facciali spesso non trasmettono il massimo impegno per la causa, un po’ come accadeva in passato con Josip Iličić. Tant’è che si è parlato anche di un rapporto non idilliaco con Palladino, accusato di proporre un gioco poco adatto alle caratteristiche del numero 10.

Ed è proprio in questo contesto che va inquadrato il ringraziamento del tecnico dopo Fiorentina-Lecce. Gudmundsson, quasi miracolosamente, è riuscito a recuperare dalla frattura causata dalla brutta caduta dopo Fiorentina-Como. Ora si candida per una maglia da titolare nella delicata sfida contro il Panathinaikos. Un gesto molto apprezzato sia da Palladino che dalla Fiorentina. Un modo per dire: "Io ci sono! Stringo i denti e gioco!"

Insomma, Gudmundsson c'è. Questa è la dimostrazione di affetto che Firenze e la Fiorentina si aspettavano dal suo numero 10. Ora tocca a lui dimostrare il suo valore sul campo, allontanando tutte le voci sul suo futuro. Gudmundsson ha teso la mano, Palladino l’ha stretta con forza. Adesso, l'obiettivo è andare avanti insieme e vincere.