Empoli si è sempre contraddistinta nel mondo del calcio professionistico, come un ambiente in grado di dare ai calciatori la giusta serenità e il tempo per poter crescere e migliorare. Non a caso molte "big" cedono volentieri giocatori all'Empoli in prestito perché proprio considerata come meta ideale per trovare una vera e propria conformazione nel mondo della Serie A. Con questa, sono 4 anni che l'Empoli milita stabilmente nella massima divisione italiana, garantendosi anno dopo anno, oltre all'importante risultato sul campo, anche importanti esiti per quanto riguarda i fattori finanziari.
Tra le più rilevanti degli ultimi anni, ecco Guglielmo Vicario (cercato anche dai viola) venduto per 18.5 milioni; Hamed Traorè, venduto per 16 milioni al Bournemouth; Mattia Viti, venduto al Nizza per 13 milioni (cosa curiosa, ora addirittura tornato ad Empoli); Tommaso Baldanzi, ceduto alla Roma in un pacchetto totale da 15 milioni. Samuele Ricci, venduto al Torino per 8.5 milioni (ora praticamente in pianta stabile nella Nazionale di Spalletti); e perché no, anche Fabiano Parisi, venduto proprio alla Fiorentina per 10 milioni totali nella stagione 23/24.
Insomma, ad Empoli si lavora e lo si fa bene, sia fuori che dentro il campo. D'Aversa, dopo il clamoroso episodio della scorsa stagione con Lecce, che lo ha portato all'esonero, è riuscito a dare morale, valori e coraggio ad una squadra apparentemente acerba ed estremamente giovane. Tornando sui prestiti dalle "big", ecco giocatori come Colombo (dal Milan), Esposito (dall'Inter), Vasquez (dal Milan), Solbakken (dalla Roma) e Pellegri (dal Torino). Giocatori che si sono dimostrati determinanti per questo travolgente inizio di stagione (9 punti in campionato da ancora imbattuti e passaggio in Coppa Italia a Torino, contro quella che, al momento, è la prima della classe).
Colombo ha collezionato già 3 reti in 7 presenze, Esposito 2 in 6 presenze, ma soprattutto il vero fattore è Vasquez, impressionante tra i pali con solo 2 gol subiti da inizio campionato. La storia dell'Empoli, dunque insegna che i nuovi Vicario, Ricci e Baldanzi, possono essere già tra le file della formazione azzurra. Ad Empoli ancora nessuno ha mai segnato; davanti sempre una difesa organizzata volta al sacrificio per raggiungere un obiettivo comune. Non a caso, ecco l'ascesa dello "sconosciuto" Goglichidze, centrale georgiano classe 2004, con una media voto per partita che oscilla tra il 6.5 e il 7. La vittoria a Torino ha dato a questa squadra un ulteriore slancio emotivo e il clima del "derby dell'Arno" contro la Fiorentina sembra proprio cadere a pennello per coronare un periodo di forma che, da quelle parti, non si vedeva da parecchio tempo.
Ecco che serve e ci aspetta una grande Fiorentina, che domenica, non gioca solo contro "i suoi mostri" (i problemi sin qui emersi), ma anche contro una delle squadre più frizzanti e sorprendenti di questo inizio campionato. Se da una parte questa sfida da "trasferta col motorino" cade a pennello per confermare quanto di buono è stato fatto sinora, dall'altra arriva nel momento in cui c'è bisogno di mettere in campo una vera dimostrazione di forza e superiorità.
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