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Ecco perché la Fiorentina affronta l’Empoli nel peggior momento possibile

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Cosa aspetta la Fiorentina ad Empoli? Uno "pseudo" derby che oggi sembra aver mutato forma
Matteo Torniai

Empoli-Fiorentina è sempre, spesso stata agli occhi di molti, nel corso degli ultimi anni, coincidenti alla permanenza in Serie A della squadra azzurra, una sfida "banale", un'ottima chance per vincere e arrotondare la classifica. Certo, i risultati finali non hanno ultimamente mai dato ragione ai pronostici; basta pensare alle due sfide giocate nel corso della scorsa stagione (0-2 a Firenze e 1-1 a Empoli).

Oltre all'importanza di uno "pseudo" derby molto sentito più da una parte che dall'altra, entra in gioco anche un altro fattore, sintomo dei primi esiti di queste prime giornate di campionato. Se, in passato, Empoli-Fiorentina è sempre stata più una sfida della Fiorentina contro se stessa, oggi, invece, sembra che anche l'Empoli abbia importanti carte da giocarsi.


Empoli si è sempre contraddistinta nel mondo del calcio professionistico, come un ambiente in grado di dare ai calciatori la giusta serenità e il tempo per poter crescere e migliorare. Non a caso molte "big" cedono volentieri giocatori all'Empoli in prestito perché proprio considerata come meta ideale per trovare una vera e propria conformazione nel mondo della Serie A. Con questa, sono 4 anni che l'Empoli milita stabilmente nella massima divisione italiana, garantendosi anno dopo anno, oltre all'importante risultato sul campo, anche importanti esiti per quanto riguarda i fattori finanziari.

Tra le più rilevanti degli ultimi anni, ecco Guglielmo Vicario (cercato anche dai viola) venduto per 18.5 milioni; Hamed Traorè, venduto per 16 milioni al Bournemouth; Mattia Viti, venduto al Nizza per 13 milioni (cosa curiosa, ora addirittura tornato ad Empoli); Tommaso Baldanzi, ceduto alla Roma in un pacchetto totale da 15 milioni. Samuele Ricci, venduto al Torino per 8.5 milioni (ora praticamente in pianta stabile nella Nazionale di Spalletti); e perché no, anche Fabiano Parisi, venduto proprio alla Fiorentina per 10 milioni totali nella stagione 23/24.

Insomma, ad Empoli si lavora e lo si fa bene, sia fuori che dentro il campo. D'Aversa, dopo il clamoroso episodio della scorsa stagione con Lecce, che lo ha portato all'esonero, è riuscito a dare morale, valori e coraggio ad una squadra apparentemente acerba ed estremamente giovane. Tornando sui prestiti dalle "big", ecco giocatori come Colombo (dal Milan), Esposito (dall'Inter), Vasquez (dal Milan), Solbakken (dalla Roma) e Pellegri (dal Torino). Giocatori che si sono dimostrati determinanti per questo travolgente inizio di stagione (9 punti in campionato da ancora imbattuti e passaggio in Coppa Italia a Torino, contro quella che, al momento, è la prima della classe).

Colombo ha collezionato già 3 reti in 7 presenze, Esposito 2 in 6 presenze, ma soprattutto il vero fattore è Vasquez, impressionante tra i pali con solo 2 gol subiti da inizio campionato. La storia dell'Empoli, dunque insegna che i nuovi Vicario, Ricci e Baldanzi, possono essere già tra le file della formazione azzurra. Ad Empoli ancora nessuno ha mai segnato; davanti sempre una difesa organizzata volta al sacrificio per raggiungere un obiettivo comune. Non a caso, ecco l'ascesa dello "sconosciuto" Goglichidze, centrale georgiano classe 2004, con una media voto per partita che oscilla tra il 6.5 e il 7. La vittoria a Torino ha dato a questa squadra un ulteriore slancio emotivo e il clima del "derby dell'Arno" contro la Fiorentina sembra proprio cadere a pennello per coronare un periodo di forma che, da quelle parti, non si vedeva da parecchio tempo.

Ecco che serve e ci aspetta una grande Fiorentina, che domenica, non gioca solo contro "i suoi mostri" (i problemi sin qui emersi), ma anche contro una delle squadre più frizzanti e sorprendenti di questo inizio campionato. Se da una parte questa sfida da "trasferta col motorino" cade a pennello per confermare quanto di buono è stato fatto sinora, dall'altra arriva nel momento in cui c'è bisogno di mettere in campo una vera dimostrazione di forza e superiorità.

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