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FLORENCE, ITALY - SEPTEMBER 22: Head coach Raffaele Palladino manager of ACF Fiorentina and Albert Gudmundsson of ACF Fiorentina celebrates the victory after during the Serie A match between Fiorentina and SS Lazio at Stadio Artemio Franchi on September 22, 2024 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Chiuderà la domenica di Serie A Lazio-Fiorentina, fischio d'inizio alle ore 20:45 (QUI DOVE VEDERLA). Son già passati quattro mesi da quel famoso Fiorentina-Lazio, che per certi versi fu l'inizio della mini cavalcata viola. Fiorentina che passò in svantaggio con un gol di Gila, dopo un primo tempo a spizzichi e bocconi. Nel secondo Gudmundsson (all'esordio stagionale) infiammò stadio e squadra, siglando una doppietta su rigore e portando i primi tre punti dell'era Palladino a Firenze.
Analizzando, fino a qui, la stagione della Fiorentina, possiamo notare due grossi periodi di flessione. Il primo appunto quello pre Fiorentina-Lazio, dove la squadra di Palladino esprimeva un gioco tutt'altro che entusiasmante, accompagnato da risultati scadenti. Da lì in poi la scintilla che portò un pareggio (con l'Empoli), e le famose otto vittorie consecutive. Da Bologna in poi (forse dall'episodio in Fiorentina-Inter), la viola ha avuto il suo secondo periodo negativo. Solamente due i punti ottenuti in sei giornate. Stasera, quasi per destino, le due squadre si incontreranno di nuovo, come se non fosse passato un giorno da quel 22 settembre. La Lazio sull'onda dell'entusiasmo ritrovato, contro una Fiorentina che non sa più vincere.
Tornando a quel fine primo tempo, Palladino per la prima volta in stagione attuò un cambio che risultò decisivo. Via la difesa a tre, fuori Biraghi e Quarta, dentro Gudmundsson e Ranieri, passando a quattro dietro. Quando le cose si fecero complicate, Palladino si giocò il tutto per tutto, dimostrando di avere il coraggio di svoltare la situazione. Un giocatore come Gudmundsson, numero 10 della Fiorentina, deve diventare imprescindibile per la squadra. Vero il momento negativo, vero il calo fisico e magari anche il periodo mentale complicato, ma sono tutte cose che possono migliorare mettendo minuti nelle gambe e vincendo le partite, e Gudmundsson in questo può dare una grossa mano. Lazio-Fiorentina può valere tutta una stagione, da qui si può svoltare di nuovo come quattro mesi fa, ripassando dal via come si fa nel Monopoli, o si può crollare, cadendo in un limbo dove poi è veramente complicato uscire.
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