In vista della partita di domani alle 18, Violanews ha intervistato il giornalista Alessandro Ruta, autore di “La storia dell’Atalanta. Il romanzo della Dea” (Diarkos).

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Da Bergamo, lo scrittore a VN: “La cura Palladino”
Come è stato l’immediato dopo Gasperini?
“Penso che chiunque fosse arrivato si sarebbe trovato in difficoltà. Secondo me Gasperini è il tecnico italiano più influente degli ultimi 15-20 anni e anche l'Atalanta, maestra di gestione, ha avuto problemi nel trovare qualcuno disposto a prendere l'eredità del Gasp”.
In cosa ha sbagliato Juric?
“Io penso che il problema di Juric sia Juric stesso. Esonerato due volte nella passata stagione, è vero che in passato era stato giocatore e collaboratore di Gasperini, ma questo non ne faceva l'erede ideale. Come allenatore arrivava già con due fallimenti sul groppone, il gruppo penso che dopo anche alcune sparate - Carnesecchi, la mezza rissa con Lookman a Marsiglia - abbia smesso di credere in lui”.
Come è stato accolto Palladino?
“Credo bene, c'era bisogno di uscire dalla cappa quasi tossica che si era venuta a creare con Juric. Il campo come sempre sarà il giudice supremo. Anche lui arriva come allenatore dai principi ‘gasperiniani’”.
La sconfitta a Napoli, ma poi il successo per 3 a 0 in Champions sul campo dell’Eintracht Francoforte è arrivato grazie più a un cambiamento tattico o psicologico da parte di Palladino?
“Nella partita con il Napoli c'era da valutare anche l'avversario, che aveva bisogno assolutamente di darsi una scossa dopo le parole di Conte. In Champions l'Atalanta va molto meglio che in campionato secondo me per un motivo molto semplice: all'estero ci sono squadre che non hanno ancora inquadrato la maniera di giocare - ideale, sia chiaro - della Dea. Con l'Eintracht poteva veramente finire 5-0. Il cambio è stato più mentale, comunque”.
La vittoria in Champions quali effetti avrà in campionato? Rigenerante o rischio di sottovalutare l’impegno? È tornata l’Atalanta degli scorsi anni?
“In campionato la situazione per l'Atalanta è delicata, con la zona retrocessione più vicina della zona Champions. Non credo che l'Atalanta sottovaluterà la Fiorentina, che è ultima in classifica ma non per quanto riguarda nomi e potenziale. Se poi tornerà quella degli scorsi anni si vedrà, io credo che il fondo lo abbiano già toccato con la sconfitta in casa con il Sassuolo”.
L’Atalanta può reggere le due competizioni? La Fiorentina può sperare in un rilassamento in campionato?
“Se reggere significa superare la prima fase di Champions, per dire, e ritrovare un posto quantomeno in zona Europa o Conference League allora credo di sì. L'Atalanta ha una rosa lunghissima, chilometrica addirittura specie davanti. Non penso che arriverà rilassata alla partita, ci sarà molto turnover”.
Probabile formazione?
“Penso che sarà: Carnesecchi; Kossonou, Djimsiti, Ahanor; Bellanova, Ederson, Pasalic, Bernasconi; Lookman, De Ketelaere; Krstovic”.
Che partita sarà?
“Debutto in casa per Palladino, la voglia di fare bene sarà tanta, la Fiorentina deve svegliarsi, ma non è detto che fuori dalle contestazioni del Franchi non arrivi un risultato positivo”.
Un pronostico?
“Un bel 2-2”.
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