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Crederci, sempre: l’esempio di capitan Ranieri e una Fiorentina che non molla

Luca Ranieri Fiorentina
Luca Ranieri merita un elogio. Per il suo percorso, per quello che è diventato, per il gol di ieri. La sua tenacia è quella della Fiorentina
Simone Bargellini Vice direttore 

Due parole, ma pure tre, se le merita Luca Ranieri. Le ha spese per lui un certo Beppe Bergomi, in diretta nazionale, e mi sembra doveroso accodarsi. Perchè questo ragazzo sta diventando, anzi è diventato, un esempio. Lui che il viola ce l'ha sulla pelle, perchè è arrivato alla Fiorentina a 14 anni, lui che ha fatto tutto il percorso, lui che ha fatto la gavetta in provincia (Foggia, Ascoli, Spal, Salernitana), lui che - per molti - non era all'altezza della Fiorentina. Anche per la società stessa che nell'estate 2022 non lo convoca neanche per il ritiro estivo. La storia la sappiamo e l'escalation è stata fulminea.

Al posto giusto nel momento giusto

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Sembra quasi una storia alla Steven Bradbury, sì quello che vince l'Olimpiade perchè cadono tutti gli altri. Anche Ranieri viene riaggregato perchè non è arrivato il difensore dal mercato, perchè non si è trovata una squadra per lui. All'inizio gioca solo quando non ce ne sono altri, poi però lui ci mette del suo, parecchio del suo: dimostra di poterci stare, si guadagna un centimetro alla volta, poi diventa titolare l'anno scorso già con Italiano. Con Palladino le gerarchie si resettano, ma lui resiste mentre Quarta esce di scena, mentre Biraghi perde la fascia, e rieccoci: se la ritrova lui, quasi per caso. Ma dimostra di saperla onorare, perchè lo spirito è quello del capitano.


Uno su mille ce la fa

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Non è un fenomeno Luca Ranieri, lo so. Dico di più: nelle serie minori ce ne sono tanti con le sue qualità tecniche. E lui avrebbe potuto rimanere a quel livello senza le giuste sliding doors, la giusta dose di fortuna, ma solo con quella non vai lontano. Lui ha dimostrato una determinazione e una grinta sopra la media, quella che mette su ogni contrasto, su ogni palla. Ci crede sempre. Anche quando deve sganciarsi in avanti, trasformandosi in un "braccetto moderno". Anche quando deve buttarla dentro in uno stadio da 60mila persone. E' diventato tante cose che, da fuori, erano difficilmente immaginabili. Anche un avversario odiato, forse ai primissimi posti per tante tifoserie della Serie A, perchè a volte esagera, va in trance agonistica. Ma è la sua forza, è quello che gli ha permesso di andare oltre i suoi limiti, di passare da esubero a capitano in due anni.

Ranieri e la Fiorentina non mollano

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Quel gol di ieri di Ranieri contro il Betis permette alla Fiorentina di restare in vita, sperando nel ribaltone al ritorno con vista finale. Anche la squadra viola sta dimostrando di crederci, sempre. Ha dei difetti, non ha un gioco che ruba l'occhio, ma non molla di fronte alle difficoltà. Ne ha passate in questa stagione, inutile ricordarle tutte, ma in un modo o nell'altro ha sempre saputo rialzarsi e ripartire. Merito - bisogna riconoscerlo - di Palladino, ma anche di capitan Ranieri oltre che di tutto il gruppo. E così al 2 di maggio la Fiorentina è ancora viva, in corsa per due grandi obiettivi. Nessuno dei due è facile, l'unica strada è crederci.