Il mercato di gennaio deluse e il crollo in campionato dal quarto posto all’ottavo fece ribollire il malcontento della piazza fiorentina, con la Curva Fiesole che rimandò l’analisi della stagione al dopo lo scontro con l’Olympiakos. La sconfitta degli uomini di Italiano in Grecia fece traboccare quel vaso ormai stracolmo. "Sostegno che purtroppo non è stato ripagato, in primo luogo dalla società Fiorentina. In secondo luogo dalla squadra, e in particolare da ALCUNI giocatori che con un atteggiamento INDEGNO sono complici del fallimento". (IL COMUNICATO) Ecco, in quel "alcuni" scritto in maiuscolo c'era proprio Nico Gonzalez. All’argentino non fu perdonata una prestazione non all’altezza con zero tiri in porta, complice anche qualche serata notturna di troppo, a pochi giorni dalla finale. Da lì, Nico Gonzalez e Firenze misero i sigilli sul loro rapporto.
Dopodiché, il mercato. "Nico Gonzalez rimarrà al 99%" si sbilanciò Pradè, prima poi di cederlo alla Juventus per 35 milioni. La posizione della Fiorentina non è mai cambiata, ma quella del giocatore sì. L’argentino voleva lasciare Firenze, complice proprio quel rapporto logoro con la Curva e con la città.Commisso, con quel "ma che devo fare…" sancì l’addio tra l’argentino e la Fiorentina. Lo stesso Pradè, poche settimane dopo, ammetterà: "Fortunatamente ho lasciato quel 1% di margine, è stata la mia salvezza. Sì, la finale della Coppa America ha cambiato Nico". Domani, forse, Firenze e Nico si riguarderanno negli occhi per la prima volta dopo la delusione di Atene, con la consapevolezza che il passaggio a Torino è l’ultima tappa di un rapporto ormai destinato a sgretolarsi.
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