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Comuzzo, che dilemma. Vendere ok ma solo per una Fiorentina più forte

Comuzzo
Il nostro Matteo Magrini dice la sua sulla possibile cessione di Pietro Comuzzo al Napoli. Conviene cedere il giovane viola?
Matteo Magrini

Non sarebbe mercato, e non si parlerebbe di Fiorentina, senza tormentone. Soprattutto, non sarebbe mercato e non parleremmo di Fiorentina senza (possibile, probabile?) cessione eccellente. Da Chiesa a Vlahovic, passando per Nico Gonzalez eccoci oggi a Pietro Comuzzo. Certo, la notizia fa specie. Perché stiamo parlando di un ragazzino con sei mesi e nemmeno 20 partite di serie A sulle spalle e perché, pur riconoscendone lo straordinario rendimento in questa prima parte di stagione, certe cifre sono oggettivamente difficili da giustificare, comprendere e, quindi, rifiutare. Non solo. Stupisce, o almeno io son rimasto stupito, che a tentare questo affondo sia una squadra (il Napoli) allenata da un tecnico che pensa alla prospettiva quanto Trump alla diplomazia. Il suo unico interesse è l'oggi e questo, ovviamente, va a ulteriore merito di Comuzzo. Significa che l'ex ct lo considera pronto subito, e in grado di stare senza problemi in una squadra che si deve giocare lo Scudetto.

Vendere, o non vendere? Questo è il dilemma. Onestamente, capisco le difficoltà della Fiorentina. Del resto, i pensieri che facciamo noi, li fanno anche loro: come fare a dire di no ad una proposta del genere per un giocatore che si è appena affacciato al calcio vero? E però: se oggi mi arrivano offerte di questo tipo, magari facendolo crescere ancora ne potrebbero arrivare di ancora più alte. Oppure, e lasciando da parte le questioni economiche: sono ancora in lotta per la Champions e comunque per salire un gradino rispetto alle ultime annate e prendermi l'Europa League, quanto rischio di indebolirmi lasciandolo andare? Dubbi veri, leciti, ma che a mio modo di vedere possono trovare una risposta “giusta” soltanto ragionando sul dopo. Mi spiego: cosa arriverebbe con i soldi di Comuzzo? Che squadra avrebbe in mano Palladino alla fine del mercato? Alla fine, come sempre, sta tutto lì.


Il vero problema insomma (più o meno sempre il solito) non è “chi si vende” ma “chi si compra”. E non sto qua a fare i soliti esempi dell'Atalanta o di altri club che all'estero hanno costruito o costruiscono i propri successi anche grazie a ricchissime cessioni. Certo, per farlo servono una straordinaria competenza ed una serissima programmazione. E ancora. E' assolutamente vero che a gennaio ragionare in questa ottica è tremendamente più complesso. Non è un caso insomma, tanto per citar sempre quelli di Bergamo, che quasi mai da quelle parti hanno venduto a stagione in corso. Il motivo è chiarissimo: trovare altri calciatori forti su questo mercato è molto più complesso, così come diventa/diventerebbe molto più complesso inserirli in squadra. La decisione comunque, è nelle mani del presidente Commisso.

Nell'attesa (non credo si possa andare oltre la giornata di oggi, ma nel mercato tutto è possibile) proviamo a immaginarci questo scenario. Esce Comuzzo per 35 milioni e spiccioli, entrano (dopo Valentini, Folorunsho e Pablo Marì), Zaniolo, Fagioli e Frendrup. Difficilissimo eh, perché il Genoa di mollare il suo gioiello non ha nessuna intenzione, ma forse avendo qualche soldo in più da offrire non impossibile. La Fiorentina sarebbe più debole o più forte (nel complesso) rispetto a prima? Certo, là dietro qualche incognita resterebbe. Perché Valentini non si è mai visto e perché Pablo Marì non ci sembra tanto meglio di Comuzzo. Anzi. E poi è partito Kayode, che a me non fa certo impazzire ma sarebbe dura non parlare di peggioramento se al suo posto tornasse Faraoni. Discorsi, per il momento, ipotesi.

Di sicuro capisco benissimo lo smarrimento del tifoso. Perché, tanto per tornare al punto di partenza, perdere Comuzzo adesso vorrebbe dire togliere qualsiasi vincolo/speranza di costruire un percorso a medio-lungo termine sui giovani. Un conto infatti è cederli dopo un paio di annate, un altro dopo qualche mese. Difficile insomma, convincere la gente che si possa diventar grandi attraverso la cura del settore giovanile se non si ha la voglia/forza di difenderli (almeno) per due-tre campionati. Eppure, torno lì. Questo è veramente un caso estremo, diverso da ogni altro visto fin qua. Per questo non vorremmo essere nei panni di chi deve decidere anche se, non volendomi tirare indietro, credo sia giusto comunque chiudere dicendo cosa farei io.

Lo darei, per quelle cifre, ma solo e soltanto se avessi (appunto) la garanzia di poter rinforzare la rosa. E se fosse impossibile arrivare a Frendrup, mi “accontenterei” anche di Fazzini. Allora si, con uno di questi due (o un qualsiasi centrocampista di corsa e sostanza molto forte), un regista che possa dare il cambio ad Adli (Fagioli?) con Zaniolo al posto di Ikonè (buona fortuna, Jorko) e magari con l'aggiunta di un centrale giovane, promettente, che attenui il “colpo” per la perdita di Comuzzo, che sarei convinto di aver costruito , nonostante il sacrificio, una Fiorentina migliore.