La domenica post Reggio Emilia è stata dura, la sconfitta netta contro il Sassuolo non è andata giù a nessuno: tifosi, stampa e ovviamente diretti interessati. Dieci minuti di buon gioco durante i quali avevo sperato di vedere quanto promesso dalla squadra ai tifosi. Invece... qualche minuto, arriva il pareggio e sale in cattedra il Sassuolo, che poi nella ripresa fa il bello e cattivo tempo non permettendo mai ai viola di essere pericolosi. Risultato: sconfitta con una delle peggiori prestazioni della Fiorentina.

esclusive
Ci siamo giustamente sfogati… adesso cerchiamo di salvare il salvabile
Premesso questo, sarebbe stato difficile non arrabbiarsi qui, sui giornali, alle radio, in tv, sui social, sparando a pallettoni su un gruppo che non sa più cosa fare e che ad ogni passo che compie scende sempre più nei gironi infernali di dantesca memoria. Ma adesso, a più di 24 ore di distanza, chiedo a tutti voi che quotidianamente ci leggete di tornare in modalità "tutti insieme per la salvezza", perché solo così la Fiorentina ha una minima possibilità di salvarsi. Un'ultima settimana di tregua mediatica per cercare di far arrivare il gruppo a domenica senza eccessive pressioni.
Dimentichiamoci il cortocircuito del rigore, con Vanoli che in sala stampa ha cercato di minimizzare il caso non sapendo come uscire dal ginepraio. Ed è un errore grande che ha portato poi Gudmundsson a rispondere alle critiche smentendo l'allenatore. Dimentichiamo il pessimo bisticcio fra Mandragora che prende il pallone come il bambino che alle Cascine porta la palla e vuole tirare il rigore e Kean che pretende di essere lui il rigorista. Dimentichiamo il secondo tempo pessimo dopo un primo brutto, dimentichiamo tutti gli episodi deprecabili che oggi abbiamo commentato in chiave negativa.
Cerchiamo di non dare altri alibi alla squadra (ambiente ostile, offese social di tifosi da condannare e chissà che altro) perché domenica chi scenderà in campo, con qualsiasi modulo Vanoli voglia scegliere, dovrà dare il 120% delle possibilità, lottare con il coltello fra i denti come fanno le squadrette che si devono salvare perché purtroppo non dobbiamo dimenticare, questo proprio no, che la Fiorentina attuale è una squadretta derelitta che cerca ancora a dicembre la sua prima vittoria. Chi non se la sente, cari giocatori, potrà svestire da subito la maglia di una società gloriosa che ad agosto compirà 100 anni e andare a far danno altrove. Perché forse per salvarci o continuare ad avere qualche speranza di restare nella massima serie dobbiamo ricordare un vecchio adagio che recita "meglio un asino vivo che un professore morto".
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.violanews.com/assets/uploads/202506/bfff1b56a256109496e5212883d6eea0.jpg)