La scelta della Nazionale
—"Mio padre non è uno specialista del calcio ma mi dà preziosi consigli per essere un atleta di alto livello in quanto tale, preparazione fisica, approccio mentale". Amir, il cui nome tradisce le origini della madre, ha ragione di essere estremamente grato a suo padre, non solo per le dritte sul mondo dello sport, ma anche per i geni che gli ha passato: 1,95 di altezza, fisico da cestista adattato al campo da calcio e messo al servizio di un mancino educato, capace di far registrare, nella passata stagione, 3 reti e 1 assist in 28 partite da centrocampista difensivo in Ligue 1. Poteva giocare per gli USA, per la Francia, dove è nato e cresciuto e per la quale ha giocato nell'Under 20, e per il Marocco: alla fine la scelta è caduta sui Leoni dell'Atlante, coi quali ha vinto i Mondiali Under 23 nel giugno dello scorso anno. Una vittoria che è valsa la partecipazione alle Olimpiadi di Parigi.
Protagonista
—Olimpiadi che lo hanno visto fungere da perno della selezione che è arrivata fino alle semifinali, cedendo in rimonta alla Spagna e battendo proprio gli USA di Tanner Tessmann con un roboante 4-0 nei quarti di finale, oltre all'Argentina di Beltran per 2-1 nella gara d'esordio. Richardson ha anche trovato la gioia del gol nella fase a gironi, contro l'Iraq. Oggi l'opera è stata completata battendo 6-0 l'Egitto nella finalina per il bronzo (77' in campo per Richardson), quindi il ragazzo dovrà dare il suo sì o no alla Fiorentina, che nel frattempo ha trovato un accordo con il Reims. E Palladino, in caso di risposta affermativa, potrà finalmente avere il suo rinforzo a centrocampo.
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