01:19 min
VIOLA NEWS esclusive le nostre esclusive Champions, Pioli lancia la sfida e carica contro Allegri: i 3 acquisti mancanti

esclusive

Champions, Pioli lancia la sfida e carica contro Allegri: i 3 acquisti mancanti

Enzo Bucchioni Editorialista 
Il nuovo allenatore viola ha parlato subito di obiettivi molto importanti, alzando l’asticella con coraggio

Subito all’attacco, subito contro Allegri e il Milan, per dire forte e chiaro: state attenti alla Fiorentina, ci siamo anche noi per la Champions. Eccolo il Pioli che Firenze s’aspettava, l’allenatore che farà la differenza. S’è capito subito dalle prime parole, dalla prima conferenza stampa di presentazione che sono cambiate tante cose. Carisma, dialettica, chiarezza e determinazione tutte assieme, condite dall’esperienza e dalla sicurezza di un uomo maturo e con tanta energia che sa cos’è la vita, conosce il calcio e i calciatori in tutte le sfaccettature. Un allenatore che ha già vinto e vuole rivincere. Stefano Pioli non si è nascosto e non ha mai nascosto l’orgoglio e il senso di appartenenza che sono dietro questa scelta professionale e di vita. Firenze e la Fiorentina per lui non sono e non saranno mai un posto normale, ma un posto speciale. E’ tornato per riannodare il filo emotivo che lo lega ad Astori per provare a vincere qualcosa e centrare grandi obiettivi da dedicare al Capitano e al Popolo Viola. Ma anche a sé stesso, alla sua precedente storia viola non finita benissimo. Una scelta diversa dalle altre, sicuramente più difficile, ma fortemente voluta. Non so se Pioli avesse sperato nella telefonata della Fiorentina, ma quando è arrivata gli è sembrata il segno del Destino. Nella sua prima uscita ha detto e fatto capire tutte queste cose con la sicurezza e la dialettica di chi ha un passo diverso. Attorno a lui e alle sue idee di calcio, cresceranno in tanti, anche la Fiorentina-società che aveva bisogno al suo interno di un uomo e di un manager così. E parlando di pallone in senso stretto, tecnico, le cose sono chiare e affascinanti al tempo stesso.

La lavagna del mister

—  

La Viola giocherà un calcio moderno e aggressivo, puntando sulla qualità, senza l’ossessione dei moduli, ma con l’idea che tutti devono saper fare tutto, in un gioco da squadra vera, con personalità. Il passaggio contro le parole di Allegri e il Milan è stato un autentico colpo di classe. Solo chi vede oltre poteva capire che le frasi del tecnico rossonero che non vede la Fiorentina in corsa per la Champions, potevano diventare un grande assist motivazionale. L’ha scritta sulla lavagna, ha cominciato così a caricare e dare motivazioni forti ai giocatori perché sa che l’aspetto psicologico conta quanto quello tecnico e forma il carattere di una squadra. Vi racconterò che durante i Mondiali del 1994 negli Usa era in corso il Gay Pride e un “simpatico” collega per criticare gli Azzurri li invitò a partecipare a quella manifestazione all’epoca insolita. Arrigo Sacchi fece fotocopiare e ingigantire quelle parole e poi le attaccò su tutti i muri dello spogliatoio della sua Italia. Ci hanno sempre raccontato che fu un buon carburante motivazionale per arrivare alla finale. Oltre a Baggio, ovviamente. Ma questa Fiorentina i giocatori li ha, l’intelaiatura è ottima e Pioli sa già che potrà fare un buon lavoro con questa stoffa. Kean è rimasto, come era nell’aria, come vi avevamo sempre fatto capire, anche perché l’aveva intuito proprio Pioli che con il giocatore ha parlato spesso, a lungo, non per convincerlo, ma per dargli gli elementi giusti di valutazione, per spiegargli che almeno un altro anno a Firenze da protagonista non avrebbe fatto altro che bene alla sua carriera e alla sua crescita. Pioli ha gestito per cinque anni un giocatore come Leao, altro ragazzo straordinario e particolare, dalle enormi doti tecniche, che ha bisogno di sentirsi valorizzato per rendere al meglio. Kean lo sa, si mette volentieri in mano a Pioli, è sicuro che crescerà ancora.

Un calcio dinamico

—  

Ora si deve solo lavorare. In pochi giorni l’allenatore capirà chi saranno i suoi uomini e chi, invece, dovrà tornare sul mercato. Ma la squadra-base è in gran parte formata e anche se Pioli si aspetta un regista, un difensore e una seconda punta, ma prima le uscite. Comunque avere all’inizio dl ritiro la squadra fatta all’80% è un qualcosa che succede raramente e diventa un aiuto notevole alla crescita. Quando arriveranno i nuovi sarà più facile inserirli. Oggi, tanto per divertirsi, la Fiorentina potrebbe giocare con De Gea, Comuzzo, Pongracic e Ranieri in difesa, poi Dodò, Fazzini, Fagioli, Mandragora e Gosens in mezzo; Gud e Kean davanti. Squadra già vera. Ma vorrei andare oltre e Pioli l’ha detto. Non vedremo mai questo 3-5-2, ma un calcio più dinamico, più posizionale, più aggressivo, più moderno. Dzeko, Gud e Kean assieme? Non sempre, ma giocheranno. Con la mentalità giusta, le idee e il vero gioco di squadra, trovare l’equilibrio anche con tre attaccanti è assolutamente possibile. Lasciatelo lavorare, Pioli ha le idee chiarissime e lo abbiamo capito. Ha parlato subito di Champions, ha alzato l’asticella con coraggio e puntare in alto è la sola strada per crescere. Giocare divertendosi, con coraggio: la ricetta è questa.