Infatti, al minuto 56 di quello splendido 5-1 contro la squadra allora allenata da Juric, il centrocampista chiese il cambio per un problema alla caviglia sinistra. Da lì in poi, il calciatore avrebbe saltato anche le sfide contro Torino, Genoa e Verona, per poi tornare in campo contro il Como. Ma da quel momento non sarebbe più stato lo stesso Cataldi. La Fiorentina, infatti, avrebbe iniziato ad arrancare, e il gol contro il Cagliari è stato l'ultimo squillo del centrocampista in maglia viola fino a oggi. Bologna, Udinese, Juventus e Napoli: la squadra di Palladino non vince più e le prestazioni dell'ex Lazio iniziano a calare. A Torino, contro la Juventus, surclassato dalla fisicità di Thuram, Cataldi tocca il punto più basso dal punto di vista atletico. Così, dopo soli 11 minuti contro il Napoli, il giocatore si ferma per un mese, tornando tra i convocati solo la settimana scorsa.
L'obiettivo di Palladino e dello stesso Cataldi è sempre stato quello di recuperare la migliore condizione fisica, anche sacrificando qualche convocazione. Nel frattempo, però, sono arrivati Folorunsho e Fagioli, mentre Mandragora è in grande spolvero. Ovviamente, senza dimenticare Adli. E dunque la domanda è lecita: il riscatto di Danilo Cataldi è a rischio? L'ex Lazio è arrivato in prestito per 1 milione di euro, con un diritto di riscatto fissato a 3 milioni. Palladino lo considera un suo uomo di fiducia, un leader di questa Fiorentina. Ma una condizione fisica non all'altezza potrebbe davvero compromettere la sua permanenza in viola. Ad oggi, infatti, il riscatto è tutt'altro che scontato. Questi ultimi mesi di stagione saranno decisivi per capire il futuro del centrocampista, e già la gara di domenica contro il Como potrebbe fornire risposte importanti in tal senso.
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