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Braida a VN: “Giovane? Uno bravo lo è a ogni età. E fidatevi, Palladino è bravo”

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Abbiamo parlato con Ariedo Braida, ex dirigente del Milan. Dal tempo che necessita Palladino, alle ambizioni viola. Ecco l'intervista
Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

La vittoria contro il Milan potrebbe essere stata la scintilla che la Fiorentina tanto cercava. 3 punti pesantissimi, arrivati dopo un'ottima gara. Noi abbiamo parlato dei possibili effetti di questa sfida con Ariedo Braida, storico ex dirigente del Milan, adesso al Ravenna. Questa l'intervista completa:

Buongiorno, la sfida contro il Milan può essere il crocevia della stagione viola?

"C'è sempre un momento nel calcio dove le cose cambiano, cambiano le dinamiche, un risultato può far cambiare il corso di una stagione. Perchè crea autostima, dei valori, che fino a quel momento non si erano capiti. Questa è una vittoria importante per la Fiorentina, aver battuto il Milan da una forza e una convinzione a tutto l'ambiente, partendo dall'allenatore arrivando al pubblico. Il tifo partecipa, per una squadra è fondamentale, soprattutto per la Firenze dove la tifoseria è meravigliosa, sempre presente e molto appassionato".


Come ha visto la squadra in questo inizio?

"La Fiorentina sta facendo bene, anche se non benissimo. Non è semplice, è cambiato l'allenatore. Palladino è bravo, ha bisogno di comprendere, di conoscere le dinamiche. Palladino necessita tempo, ed è stato evidente in questo inizio. Il tempo serve anche a capire le caratteristiche dei giocatori, finché non li hai non li conosci a fondo".

Proprio su Palladino, un tecnico giovane come lui può sentire la differenza rispetto a Monza?

"Dipende dalla personalità e dal carattere della persona. Come dico spesso essere giovani non è sinonimo di bravura, un allenatore se è bravo è bravo, sia da giovane che da meno giovane. Giovane è un dato anagrafico. Palladino per esempio ha dimostrato di essere bravo, piano piano saprà imporsi anche a Firenze".

La Fiorentina può migliorare i traguardi delle scorse stagioni?

"Questo è uno step difficile. Alla Fiorentina manca il 31 dopo che ha fatto 30. La Fiorentina comunque viene da due finali europee, la squadra comincia a posizionarsi in questa posizione intorno all'ottavo posto. Adesso serve il saltino, quel saltino che dipende da un'infinità di fattori, dalla società dal tecnico e anche dai giocatori. Questi ultimi vedremo se riusciranno a migliorare lo scorso ciclo. A volte scatta qualcosa, una magia che ti fa raggiungere grandi traguardi, e lo auguro alla Fiorentina"

Proprio sui singoli, la sta stupendo la stagione di Kean?

"Kean è un giocatore che ha una struttura da attaccante vero. Probabilmente non è un campione, ma è un'ottima punta. Non è semplice trovare ottimi attaccanti, vedi anche la nostra nazionale. Non ci sono dei grandi nomi, abbiamo Retegui che quest'anno fa benissimo. Per i calciatori ci sono annate buone, Kean sembra essere in un'annata estremamente positiva. Sembra abbia fatto il salto di qualità che sino ad oggi non aveva ancora fatto. Lui è uno che con quel fisico sa farsi rispettare"

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