Come ha visto la squadra in questo inizio?
"La Fiorentina sta facendo bene, anche se non benissimo. Non è semplice, è cambiato l'allenatore. Palladino è bravo, ha bisogno di comprendere, di conoscere le dinamiche. Palladino necessita tempo, ed è stato evidente in questo inizio. Il tempo serve anche a capire le caratteristiche dei giocatori, finché non li hai non li conosci a fondo".
Proprio su Palladino, un tecnico giovane come lui può sentire la differenza rispetto a Monza?
"Dipende dalla personalità e dal carattere della persona. Come dico spesso essere giovani non è sinonimo di bravura, un allenatore se è bravo è bravo, sia da giovane che da meno giovane. Giovane è un dato anagrafico. Palladino per esempio ha dimostrato di essere bravo, piano piano saprà imporsi anche a Firenze".
La Fiorentina può migliorare i traguardi delle scorse stagioni?
"Questo è uno step difficile. Alla Fiorentina manca il 31 dopo che ha fatto 30. La Fiorentina comunque viene da due finali europee, la squadra comincia a posizionarsi in questa posizione intorno all'ottavo posto. Adesso serve il saltino, quel saltino che dipende da un'infinità di fattori, dalla società dal tecnico e anche dai giocatori. Questi ultimi vedremo se riusciranno a migliorare lo scorso ciclo. A volte scatta qualcosa, una magia che ti fa raggiungere grandi traguardi, e lo auguro alla Fiorentina"
Proprio sui singoli, la sta stupendo la stagione di Kean?
"Kean è un giocatore che ha una struttura da attaccante vero. Probabilmente non è un campione, ma è un'ottima punta. Non è semplice trovare ottimi attaccanti, vedi anche la nostra nazionale. Non ci sono dei grandi nomi, abbiamo Retegui che quest'anno fa benissimo. Per i calciatori ci sono annate buone, Kean sembra essere in un'annata estremamente positiva. Sembra abbia fatto il salto di qualità che sino ad oggi non aveva ancora fatto. Lui è uno che con quel fisico sa farsi rispettare"
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