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Aspettando che il mercato riparta… Due scommesse per la stagione che verrà
Qua non si parla né di carri ne di qualsivoglia mezzo di locomozione a due, tre o quattro ruote. Anzi. Chiunque abbia passione per concetti del genere (non me ne voglia il direttore...) può serenamente leggere altro. Su questo sito, se crede, o perché no andando direttamente ad abbeverarsi da altre fonti. La premessa serve per dire che io non sono di quelli che “vabbè troppo facile parlare dopo” o di quelli che “comodo fare gli opinionisti del lunedì”. Per carità. Del resto se di lavoro o per passione si vuole o deve parlare di pallone (come di qualsiasi altro argomento per la verità) parlare o discutere soltanto dopo un evento, una partita o una stagione non vuol dire saltare o scendere dai carri ma, molto semplicemente, far cronaca (raccontare quello che succede) o esprimersi in base a fatti concreti. Né più, né meno. Detto questo, e fatta questa noiosissima premessa...
Perché in fondo tutto questo è un gioco e perché diciamoci la verità, chi sa resistere alla tentazione di lanciarsi in previsioni/scommesse/pronostici? Se si parla di calcio poi, e di riconoscere il talento, il gusto (almeno personalmente) diventa irresistibile. E chissenefrega se tra qualche mese ci sarà chi (giustamente eh...) ti rinfaccerà un clamoroso sfondone. Vuoi mettere la soddisfazione, al contrario, di poter dire di averci visto lungo? Vi faccio, nel bene e nel male, qualche esempio. Mi sono innamorato di Ljajic ma anche di Di Tacchio, ho sentenziato bene su Bernardeschi e Castrovilli (contro la sfortuna poi ci si fa poco), ma ho pure immaginato una super carriera per Dalle Mura. Bene. Quest'anno, le mie fiches le voglio giocare in particolare su due pedine: Amir Richardson e Nicolò Fortini. Due che, per quello che ho visto o intravisto, possono rappresentare due grandi “sorprese” nella stagione che sta per iniziare.
Il primo, sia chiaro, deve darsi una sveglia. Parlo di atteggiamento e capacità di star dentro la partita, così come deve capire che in Serie A la palla va giocata molto rapidamente e che, per poter stare a certi livelli, i giri del motore vanno alzati. Se si parla di qualità però, tecniche come fisiche, resto convinto che il marocchino abbia un enorme potenziale. Perché ha piedi buoni e visione di gioco, struttura fisica e personalità. A mio modo di vedere insomma, non gli manca niente per diventare uno di quei centrocampisti moderni, box to box, che tanto vanno di moda adesso. Ascolti Pioli quindi, lo convinca a tenerlo soprattutto, e potrà smentire tutti quelli che ne parlano come una specie di giocatore di basket finito per sbaglio su un campo da calcio. E poi Fortini. Lo dico senza esitazioni: fosse per me, lascerei andare Parisi (prima che arrivasse il blocco al mercato era ad un passo dalla Lazio) e gli darei, senza se e senza ma, la maglia di vice Gosens. Un rischio? Sicuramente si. Eppure, chi l'ha visto crescere , assicura che abbia tutto per diventare un giocatore vero. L'ennesimo, e questo non bisogna mai smettere di sottolinearlo, tirato fuori dal settore giovanile.
La lista sta diventando lunghissima e, considerando che gli effetti del Viola Park non possono ancora farsi sentire, non può che essere destinata ad allungarsi. Penso anche a Martinelli, per dirne un altro. Uno che quest'anno farà il 12 e avrà sicuramente più spazio e occasioni per crescere. P.S: abbiamo fatto questo “gioco” delle scommesse anche perché il mercato della Fiorentina, come previsto e prevedibile, vive una fase di pausa/riflessione dovuta in particolare alla necessità di piazzare gli esuberi. E se Nzola è ormai quasi del Pisa (anche se si sta inserendo un club brasiliano), per gli altri la missione è ai limiti dell'impossibile. Del resto, provateci voi a trovare acquirenti per chi nell'ultima stagione ha giocato (in ordine sparso) nel Kasinpasa, nell'Al Ain o nell'Al Taawon....
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