La Fiorentina continua a salire. Battendo l’Atalanta per la terza volta in questa stagione, ha sorpassato la Roma (che ha una partita in più dei viola), agganciato la Lazio (che stasera giocherà a Udine e dopo avrà una gara in più), ora è a -2 dall’Atalanta e a -5 dal quarto posto della Juventus (con 26 partite contro le 25 dei viola). C’è riuscita con merito, creando più occasioni da gol dell’Atalanta, e con un’altra rete di Piatek, la quinta per il polacco e tre rifilate ai bergamaschi fra campionato e Coppa Italia nel giro di pochi giorni. Dal trasferimento di Vlahovic alla Juventus, trovato il posto da titolare, Piatek sta segnando più del suo predecessore: 4 gol a 1, Coppa Italia compresa. Sono numeri, non opinioni.
Il commento
La partita di Polverosi – Decide sempre Piatek (che segna più di Vlahovic…)
Il commento di Fiorentina-Atalanta a fine gara di Alberto Polverosi in esclusiva per Violanews.com
Con grande concretezza, la squadra di Italiano ha approfittato di un avversario acciaccato (a Gasperini mancavano Zapata, Muriel, Miranchuk, Ilicic e Palomino) e provato dai 90' in Europa League contro l’Olympiacos. Dalle 23 di giovedì scorso, l’Atalanta è tornata a giocare in trasferta alle 12,30 di domenica. Questo però spiega solo in parte le difficoltà della squadra di Gasperini che a Firenze ha fatto poco, molto poco. La Fiorentina è andata meglio, ha costruito buone occasioni da gol (una sola, seppur clamorosa, per l’Atalanta) e ha concluso con più pericolosità. Solida al centro della difesa (Milenkovic-Igor è la miglior coppia dei viola), ha retto bene a metà campo anche quando è entrato Amrabat al posto di Torreira e, come spesso succede, ha vinto la partita con un attacco micidiale a destra, condotto da Odriozola e rifinito da Gonzalez, appena l’Atalanta ha lasciato spazio. E’ la conferma di una squadra attenta e intelligente.
Piatek e Vlahovic
Molto studio, molta tattica, molta attenzione. Troppo di tutto questo nel primo tempo di Fiorentina-Atalanta. A Gasperini mancava il centravanti e nella costruzione della manovra si è visto, non trovando il suo riferimento più avanzato (fuori Muriel e Zapata per infortunio) la Dea faticava a superare la linea difensiva avversaria. Discorso esattamente opposto per la Fiorentina che il centravanti ce l’aveva, Piatek, ma lo cercava con eccessiva insistenza col lancione di Dragowski, il bomber polacco avrebbe dovuto tenere palla, far salire la squadra, appoggiare sugli esterni e dare il via alla manovra offensiva, proprio come faceva Vlahovic. Il risultato però non è stato affatto incoraggiante: in 13 occasioni, Demiral lo ha anticipato 11 volte senza commettere fallo. Conviene ricordare però che il turco aveva annullato anche lo stesso Vlahovic incontrato con la Juve nel turno precedente.
Alternative complicate
Nel primo tempo era quella l’unico schema viola consentito dall’Atalanta. Proprio perché priva del centravanti, la squadra di Gasperini marcava con forza e tanti uomini gli esterni di Italiano, sia i terzini (che spesso danno inizio all’azione) che le ali. Càpita raramente vedere l’Atalanta così difensiva. Per far capire il suo primo tempo, nemmeno una volta i tre difensori Toloi, Demiral e Djimsiti hanno superato la linea di metà campo per partecipare alla costruzione del gioco. Nei primi 45' ci sono state tre occasioni, due bellissime (sempre per merito di Sottil) per la Fiorentina, una clamorosa per l’Atalanta. La prima dei viola è nata da uno spunto micidiale di Sottil che ha saltato Toloi e piazzato il cross corto dal fondo per il colpo di testa da due passi di Gonzalez respinto di ginocchio da Musso. Quella dell’Atalanta qualche minuto dopo con due passaggi al volo, da Freuler a Malinovskyi, da Malinovsky a Koopmeiners che si è trovato solo davanti a Dragowski, capace di respingere il tiro con un’uscita tempestiva. Male, in quell’occasione, Torreira (in ritardo su Koopmeiners) e Igor (in ritardo su Malinowskyi, unico errore della sua gara), bene, benissimo Dragowski che ha festeggiato con una prodezza il suo ritorno da titolare. L’ultima possibilità di passare in vantaggio è stata ancora di Sottil che ha di nuovo preso il tempo a Sottil, si è accentrato, ha fatto partire un destro micidiale su cui Musso ha fatto una paratona. Poco prima, Italiano aveva perso Torreira per infortunio, al suo posto era entrato Amrabat. La Fiorentina guidava il gioco (61 per cento di possesso palla al 45') ma non sfondava. L’Atalanta, per proteggersi, usava modi spicci (15 falli nel primo tempo e 3 ammoniti).
Il guizzo del bomber
La squadra di Gasperini ha cambiato linea di gioco nella ripresa, avanzando di molti metri il suo baricentro e presto ha pagato a caro prezzo questa decisione. Con tanto campo a disposizione, la Fiorentina ha fatto valere una delle sue qualità, la ripartenza con la sua raffinata tecnica collettiva in velocità. Dopo soli due minuti, palla-gol da Gonzalez a Castrovilli, tiro a colpo sicuro in piena area e palla alta. Era un gol sbagliato. Nove minuti dopo il gol buono. Altro contropiede con un grande attacco sulla destra, la zona forte dei viola: Dragowski, Odriozola, Bonaventura, Gonzalez accentrato nella sua metà campo, sganciamento di Odriozola sulla corsia laterale, spinta dello spagnolo, Djimsiti e tutta la difesa atalantina già in affanno, da Odriozola a Gonzalez che dal centro si è allargato a destra, Demiral (costretto a staccarsi da Piatek) lo ha affrontato con il tempo sbagliato, assist di esterno di Nico per il centravanti polacco in mezzo all’area, controllo di esterno destro e tiro di interno destro con Toloi in ritardo e Musso beffato dal pallone che gli è passato fra le mani.
Nuova Atalanta
Gasperini non ci ha visto più dalla rabbia e ha cambiato subito. Dentro Pezzella, Pasalic e Pessina al posto di Djimsiti, Zappacosta e Freuler, con Koopmeiners e Pessina a metà campo e Pasalic dietro alle due (finte) punte. Due minuti dopo i cambi, l’Atalanta ha pareggiato con il solito terrificante sinistro di Malinowskyi, ma nell’azione è stata pizzicata, prima dal guardalinee e poi dal var, la posizione di fuorigioco di Hateboer. Gasperini si è imbufalito e Doveri l’ha cacciato. Ha cambiato anche Italiano, mettendo Martinez Quarta per Milenkovic solo perché il serbo, protagonista di 70 minuti senza un errore, era stato ammonito (già diffidato, salterà la partita col Sassuolo) e non valeva la pena rischiare. E’ entrato anche Duncan per Castrovilli, a cui manca sempre qualcosa per tornare il 10 un tempo ammirato. L’Atalanta si è spinta nella metà campo viola, ma non ha creato occasioni. Italiano ha fatto altri due cambi giusti, Maleh per Bonaventura e Terzic per Biraghi che si era infortunato. Da Quarta a Maleh, i nuovi entrati hanno dato un buon contributo. La Fiorentina ha conquistato 42 punti in 25 partite di questo campionato, più di quelli fatti in tutto nel campionato scorso. Una bella crescita, non c’è che dire.
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