- Rosa ACF
- Esclusive
- Calciomercato
- Statistiche
- Stampa
- News viola
- Radio e tv
- Giovanili
- Altre news
- Video
- Redazione
esclusive
La lezione di Allegri
Titolo e immagine un po' provocatori, dato che parliamo di Fiorentina, ce li perdonerete. E ce li perdonerà anche Italiano, che di lezioni dall'Allegri dell'ultimo mese potrebbe anche farne a meno. Ma la sua Juventus ieri sera ha offerto uno spunto che si può applicare con le dovute proporzioni anche alla Fiorentina.
Il tecnico livornese lo ha affermato con decisione: ci sono le ca-te-go-ri-e. In panchina come in campo. E se due giocatori di categoria superiore come Chiesa e Di Maria sono indisponibili, diventa difficile insistere sul 4-3-3, che pure era l'idea di partenza. Stessa cosa per la Fiorentina: possiamo dire senza timore di essere passibili di cartellino rosso che Ikoné e Saponara sono inferiori come rendimento rispetto agli assentiSottil e Gonzalez (che hanno giocato insieme solo all'andata col Twente: vi ricordate che spettacolo?). Ecco, il 4-3-3 con i giusti interpreti funziona e lo abbiamo visto nella scorsa stagione. Può funzionare anche adesso, ma non senza le due ali titolari. Di certo Allegri ha pensato a questo quando, invece che insistere su Vlahovic da solo con Kostic e McKennie ai lati, ha pensato bene di inserire Milik e passare al 4-4-2. Soluzione questa non definitiva, ma che ha permesso di capitalizzare al meglio le caratteristiche di chi è disponibile, senza cercare di surrogare in qualche modo chi non lo è.
Anche quando in panchina c'era il cappellino marchigiano, la piazza reclamava a gran voce il doppio centravanti, Vlahovic-Cutrone (Kouamé era ancora convalescente). Iachini ribadiva: "E se voglio spingere a partita in corso chi metto?". Osservazione corretta, ma visto che Italiano ha inventato lo stesso Kouamé da 9, non ha nemmeno questa giustificazione. E poi ci sono i numeri: zero passaggi filtranti, che dovrebbero essere il pane quotidiano di una squadra come quella viola, contro l'Atalanta. E i giocatori che hanno effettuato più tiri (Jovic, 4) e dribbling (Terzic, 2 al pari di Barak) sono entrati a 15 e 20' dalla fine. Qualcosa non quadra. Certo, ad oggi paragonare Milik e Vlahovic a Jovic e Cabral pare azzardato, ma forse un tentativo, in attesa di avere gli uomini giusti per l'idea iniziale, andrebbe fatto. Magari va com'è andata ad Allegri...
© RIPRODUZIONE RISERVATA