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La lezione di Allegri

La lezione di Allegri - immagine 1
Anche saper copiare è un'arte

Federico Targetti

Titolo e immagine un po' provocatori, dato che parliamo di Fiorentina, ce li perdonerete. E ce li perdonerà anche Italiano, che di lezioni dall'Allegri dell'ultimo mese potrebbe anche farne a meno. Ma la sua Juventus ieri sera ha offerto uno spunto che si può applicare con le dovute proporzioni anche alla Fiorentina.

Se non ci sono gli uomini...

Il tecnico livornese lo ha affermato con decisione: ci sono le ca-te-go-ri-e. In panchina come in campo. E se due giocatori di categoria superiore come Chiesa e Di Maria sono indisponibili, diventa difficile insistere sul 4-3-3, che pure era l'idea di partenza. Stessa cosa per la Fiorentina: possiamo dire senza timore di essere passibili di cartellino rosso che Ikoné e Saponara sono inferiori come rendimento rispetto agli assentiSottil e Gonzalez (che hanno giocato insieme solo all'andata col Twente: vi ricordate che spettacolo?). Ecco, il 4-3-3 con i giusti interpreti funziona e lo abbiamo visto nella scorsa stagione. Può funzionare anche adesso, ma non senza le due ali titolari. Di certo Allegri ha pensato a questo quando, invece che insistere su Vlahovic da solo con Kostic e McKennie ai lati, ha pensato bene di inserire Milik e passare al 4-4-2. Soluzione questa non definitiva, ma che ha permesso di capitalizzare al meglio le caratteristiche di chi è disponibile, senza cercare di surrogare in qualche modo chi non lo è.

La lezione di Allegri- immagine 2

Sosteneva Iachini

Anche quando in panchina c'era il cappellino marchigiano, la piazza reclamava a gran voce il doppio centravanti, Vlahovic-Cutrone (Kouamé era ancora convalescente). Iachini ribadiva: "E se voglio spingere a partita in corso chi metto?". Osservazione corretta, ma visto che Italiano ha inventato lo stesso Kouamé da 9, non ha nemmeno questa giustificazione. E poi ci sono i numeri: zero passaggi filtranti, che dovrebbero essere il pane quotidiano di una squadra come quella viola, contro l'Atalanta. E i giocatori che hanno effettuato più tiri (Jovic, 4) e dribbling (Terzic, 2 al pari di Barak) sono entrati a 15 e 20' dalla fine. Qualcosa non quadra. Certo, ad oggi paragonare Milik e Vlahovic a Jovic e Cabral pare azzardato, ma forse un tentativo, in attesa di avere gli uomini giusti per l'idea iniziale, andrebbe fatto. Magari va com'è andata ad Allegri...

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