Il consueto editoriale di Enzo Bucchioni per Violanews.com dopo la gara tra Bologna e Fiorentina. Il commento sul momento della squadra di Italiano
L’allarme era già suonato domenica sera quando dopo la vittoria sul Frosinone un Italiano sincero o semplicemente realista, aveva sorpreso tutti rivelando che la Fiorentina, nonostante i cinque gol, non era ancora guarita. Ieri sera s’è capito perfettamente il perché. Quel “ni” dell’allenatore sulla presunta guarigione della Viola è risuonato forte e chiaro nelle orecchie di tutti: la Fiorentina a Bologna è stata in difficoltà per novanta minuti.
Una Fiorentina ancora malata
—
La squadra di Thiago Motta è stata di più mentalmente, fisicamente, tatticamente. E’ feroce, aggressiva, dominante, fa pressing, difende bene e attacca ancora meglio. La Fiorentina ha subito dall’inizio alla fine, quando ha provato a fare qualcosa è sembrato tutto precario, poco convincente, solo tentativi a volte forzati, poche idee, poca qualità e anche poca reattività. Neanche un tiro in porta, neppure una parate del giovane Ravaglia e questa potrebbe essere la sintesi di tutto. E anche la conferma di una grande preoccupazione che esprimo da settimane domandandomi dove sia finita la squadra che procurava venti occasioni da gol a partita, una marea di angoli, che quasi sempre era dominante. Mi rifaccio e faccio la stessa domanda del dopo-Lecce: saranno mica finite le pile? Ovviamente spero di no, spero che sia un momento anche se lungo, spero che basti una scintilla, ma a suffragare i miei timori vedo anche le facce dei giocatori, il linguaggio del corpo e certi atteggiamenti. Fino a prima di Natale questa squadra esprimeva energia, compattezza, voglia e anche gioia. Ora sembra spenta. Soprattutto è il gioco che non funziona e per due anni e mezzo la vera forza di questa squadra è stato proprio il gioco. Sembra quasi che non ci sia più la forza mentale, prima che fisica, per continuare a tirare fuori energie e volontà. La vittoria larga sul Frosinone speravamo fosse adrenalina pura, aiutasse a buttarsi alle spalle le paure di Lecce e il momento no, certe partite servono per ripartire…Purtroppo no, la Fiorentina è ancora malata.
Le pile vanno ricaricate?
—
E rifaccio una riflessione anche sul modo di giocare. Italiano è coraggioso, va avanti per la sua strada, questo calcio è stata la sua forza, l’abbiamo detto mille volte che la crescita della Fiorentina (è evidente, non fatemi ripetere i numeri) è passata attraverso la mentalità, il gioco, il lavoro dell’allenatore, ma se la Fiorentina di oggi è come un cavallo davanti all’ostacolo? Si rifiuta…Che si fa? Una volta con questo gioco i viola si procuravano una ventina di occasioni, poteva capitare di prendere qualche contropiede, qualche imbucata. Era un qualcosa da migliorare, ma i risultati arrivavano. Oggi zero tiri in porta e la sgradevole sensazione che il Bologna potesse far male tutte le volte che attaccava. Questo modulo, questo calcio fluido, l’aggressione alta e compagnia bella, è spettacolare e funziona quando tutta la squadra sta compatta, partecipa alle due fasi, copre gli spazi, attacca e difende in undici. La Fiorentina non lo fa più. O lo fa male. Sul primo gol del Bologna hanno sbagliato l’uscita, ha sbagliato Biraghi, ma Orsolini aveva attorno una prateria, nessun centrocampista era scalato, Nico Gonzalez s’è guardato bene da occupare lo spazio. E’ difficile continuare a giocare come vorrebbe Italiano quando giocatori fondamentali come Bonaventura o Nico Gonzalez rendono la metà. Non si riconoscono. Ma pure Biraghi e anche Arthur paga l’infortunio. Un po’ tutti rendono meno, pure Ranieri, e questo alla fine è il problema vero. Ripeto: sono finite le pile? Vanno ricaricate?
Un cambio tattico
—
Se è così, come dicevo prima del Frosinone, forse bisognerebbe far qualcosa di diverso anche tatticamente. Si può continuare a giocare come quando Nico, Bonaventura, Biraghi, Arthur e compagnia rendevano al massimo ora che rendono la metà? Penso di no, credo che alcuni correttivi tattici potrebbero aiutare. E forse andavano adottati anche ieri sera con questo Bologna in gran forma, che gioca splendidamente. Il 4-3-2-1 con Nico e Bonaventura dietro Belotti e un centrocampista in più (Duncan) avrebbe aiutato nella solidità? Non so lo. Comunque se questa è la situazione forse servirebbero forze fresche come Parisi e Barak, faccio due nomi, che non possono fare peggio di questo Bonaventura e di questo Biraghi. A proposito di Bonaventura, al di là del rendimento, è la sua espressione che racconta di un giocatore diverso. Spero di sbagliare. Detto questo, speravo che la settimana di faccia a faccia, l’intervento di Rocco dagli Usa, il patto con la Fiesole, fossero davvero stati la benzina giusta. Invece del pieno è stato solo un rabbocco.