Coetanei
—Classe '96 Sanabria, classe '97 Kouamé. Partiamo col dire che nessuno dei due è van Nistelrooij, e a confermarlo sono i numeri offensivi di due calciatori prossimi alla soglia dei trent'anni. Entrambi considerati talenti precocissimi, nessuno dei due ha avuto quell'esplosione che qualcuno prevedeva, sebbene entrambi abbiano avuto fin qui una dignitosa e buonissima carriera.
Abnegazione, spirito di sacrificio, gioco aereo ma pochi gol: Kouamé non è mai riuscito a raggiungere la doppia cifra in carriera in Italia. Le cose sono però andate diversamente in Belgio quando, in prestito all'Anderlecht nella stagione 21-22, riuscì a mettere insieme 13 reti fra campionato e Coppa del Belgio. Quella in terra fiamminga resta la sua miglior stagione in termini realizzativi. E gli altri anni? Il buon Christian non è mai riuscito a superare le 5 reti stagionali da quando calca i campi della Serie A. In totale ha messo a referto 48 reti in 308 presenze, 11 da quando veste il viola.
Meno duttile e propenso al sacrificio, più bomber. Sanabria qualche stagione sotto il punto di vista delle reti, però, l'ha azzeccata. 11 gol segnati a vent'anni nello Sporting Gijon, 12 con Juric al Torino nella stagione 2022-2023, la migliore in carriera fin qui. In totale, comunque, ha messo a segno 75 reti in 283 partite. La media è quasi il doppio di quella di Christian Kouamé.
Quest'anno
—I numeri dei due attaccanti nella stagione corrente (offerti dagli amici di SofaScore e che potete consultare sotto) raccontano benissimo di come i due abbiano un'interpretazione diametralmente opposta del ruolo. Sanabria ha un tasso di conversione delle grandi occasioni nettamente superiore a quello di Kouamé che, però, si mette più al servizio della squadra come testimoniano gli assist e i passaggi chiave.
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