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L’editoriale del giovedi

Jovic adesso parli con i gol. A Riga occasione per Cabral

Enzo Bucchioni
Enzo Bucchioni a poche ore dal match di Riga commenta le vicende viola.

Enzo Bucchioni

Verrebbe voglia di dire “Tiriamo una Riga”, tanto per scherzarci su. Nel senso, ovviamente, che per la Fiorentina da stasera potrebbero cambiare molte cose, potrebbe forse ripartire per un’altra stagione.

La sensazione che la squadra stia crescendo, che alcuni giocatori abbiano superato le difficoltà più grosse c’è e se a confermarlo è anche Italiano, siamo in buona compagnia.

Il cambio di pelle

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La Fiorentina ha cambiato pelle, adesso sa che giocare bene o pensare solo a giocare bene in certi momenti può essere controproducente. Nel calcio non c’è mai soltanto una formula che funziona, le cose e le situazioni cambiano, era il momento di tirare fuori il carattere, di ritrovare l’orgoglio, magari di buttare via qualche palla in più e la Fiorentina l’ha capito. Sull’immeritata sconfitta con l’Inter, sugli errori a tempo quasi scaduto e sulle cose da non rifare mai più s’è ragionato parecchio e gli effetti si sono visti già alla Spezia. E’ da oltre un mese che nello spogliatoio si discute sul come uscire da questo momento difficile. Da tempo Italiano sta lavorando sul campo a nuove situazioni e a nuovi movimenti.

Gli effetti si sono visti, contro lo Spezia dopo alcuni sbandamenti iniziali la Fiorentina ha reagito più con il carattere e la rabbia che con il gioco e questo è un inedito.

E poi nel Calcio Fluido di Italiano il 4-3-3 vira spesso in un 4-3-2-1 con gli esterni che si accentrano, muta anche nel 4-2-3-1 o nel 4-2-1-3 con un centrocampista che va a fare il trequartista, insomma al di là dei numeri il ritrovato movimento senza palla ha aperto spazi, linee di passaggio diverse e soluzioni offensive.

Anche in fase difensiva s’è visto addirittura il 4-4-1-1 per compattare la squadra, soprattutto quando sull’esterno sinistro gioca Saponara.

Nessuna rivoluzione

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Ripeto: nessuna meraviglia e nessuna rivoluzione. E’ questo il Calcio Fluido dei migliori allenatori moderni e Italiano è uno di questi. Del resto senza i due esterni d’attacco titolari (Nico e Sottil), quelli in grado di saltare l’uomo, dare la superiorità numerica e aprire gli spazi, non è possibile giocare con gli stessi movimenti del 4-3-3 classico. Magari lo rivedremo quando i due torneranno in forma (gennaio?) e comunque adesso la Fiorentina è una squadra più completa, sa giocare in più modi, anche abbassando la linea di difesa o verticalizzando di più come s’è visto nelle ultime partite.

Italiano è un allenatore intelligente, uno che studia calcio e non un ottuso devoto a certi dogmi calcistici come l’ha definito qualcuno, aveva soltanto bisogno di capire come cambiare i modi di lavorare con i tre impegni settimanali, una squadra non abituata a gestire certe situazioni con in più numerose assenze di giocatori importanti.

Il peggio sembra essere passato, la crescita di Jovic e Cabral è evidente, la migliore condizione di Quarta e di altri pure. Si aspettano ora sui loro livelli i Dodò, i Mandragora, i Barak, ma anche gli Igor. In allenamento stanno funzionando, speriamo di vederli anche in partita, magari già oggi pomeriggio a Riga.

E’ vero che il secondo posto è blindato, ma la vittoria è un obbligo aspettando il risultato in arrivo dalla Turchia dove gli scozzesi dell’Heart potrebbero anche levarsi una soddisfazione. E, comunque, una bella goleada sarebbe gradita.

Chi giocherà?

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Penso a un turn over moderato, anche se è sempre complicato interpretare Italiano. Ci provo.

In porta Gollini. Difesa con Dodò (ha bisogno di giocare), Quarta e Igor in mezzo, Terzic a sinistra. A centrocampo Barak, Mandragora e Duncan sembrano predestinati. In attacco Kouamè e Jovic dovrebbero riposare quindi ipotizzo Ikonè, Cabral e Saponara.

Mi piacerebbe vedere anche il giovane Bianco. Magari nella ripresa, a seconda di come andrà la partita, ma se è giusto non bruciarlo come dice Italiano, è anche giusto capire se potrà diventare una risorsa per questa squadra.

Fra l’altro con il gioco più verticale e la difesa più bassa vista contro lo Spezia, con questa soluzione di gioco, servirebbe un palleggiatore, un centrocampista capace di dare i tempi e Bianco certe caratteristiche le ha dimostrate.

La lingua di Jovic

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Intanto, visto che la serenità non trova casa a Firenze e non ci facciamo mancare mai niente, è arrivata l’intervista serba a Jovic per far scoppiare l’ennesima polemica non sopita dalle scuse e dalla rettifica del giocatore.

Intanto consiglierei una maggiore attenzione quando parlano i giocatori, soprattutto quando la lingua è un’altra. Da tempo, già quando ero direttore io diversi anni fa, era ormai consuetudine il doversi rapportare con le società che concedevano i giocatori per le interviste. La presenza di un addetto stampa o la rilettura dei testi non vanno presi come restrizione alla libertà di stampa, ma normale cautela in un mondo dove lo sport va di pari passo con il business sfrenato, alcune società sono quotate in borsae le  parole hanno un peso enorme. Soprattutto se a parlare sono i giocatori che raramente hanno una visione del contesto.

Jovic ha sbagliato e le scuse lasciano il tempo che trovano. Certe cose non le doveva dire, ma vista la mia consueta franchezza, vi dico che per me non sono scandalose. Anzi, penso abbia detto una scomoda verità e personalmente preferisco questo atteggiamento a quello di un Vlahovic che per mesi ha illuso i tifosi dicendo robe del tipo “sono pronto a firmare”, quando aveva già deciso di andar via.

E’ chiaro che Jovic abbia lasciato il Real per cercare il rilancio su una piazza che, siamo seri, oggi non è certamente di prima fascia. La storia nessuno la tocca, la Fiorentina è una grande società, in viola hanno giocato campioni che hanno fatto la storia del calcio, ma oggi non si può dire altrettanto. E poi il calcio di oggi è questo, le bandiere non esistono più da un pezzo, tutti pensano alla carriera e al guadagno.

Ai tifosi, secondo me, devono interessare le prestazioni e l’attaccamento alla maglia nel momento in cui viene indossata. In campo. Il futuro è un’altra roba. E poi si sapeva che l’operazione era nata proprio in questa ottica. Se dovesse riuscire, se Jovic dovesse rilanciarsi segnando un bel po’ di gol, la Fiorentina comunque ci guadagnerebbe nell’immediato e nel futuro incassando dalla eventuale cessione.

Jovic non mi fa arrabbiare per queste dichiarazioni, mi faceva più arrabbiare per l’atteggiamento di sufficienza che aveva in campo fino a qualche settimana fa. Quello non mi stava bene, la maglia va onorata e rispettata con la corsa, l’impegno costante e la rabbia agonistica. Per fortuna qualcosa sta cambiando e l’interesse di far bene è comune, di Jovic ma anche della Fiorentina. Per questo va sostenuto.

Anche l’esultanza è stata eccessiva e non la condivido, i tifosi vanno sempre rispettati, pure quando criticano.

Il problema sono i social che eccedono sempre e anche su Jovic ho letto cose messe sul personale che vanno oltre le prestazioni del campo. Andare oltre il rispetto della persona non può essere consentito a nessuno. Ma qui entriamo in un terreno minato, quello dei social appunto, ma anche in quello dei comportamenti dei giocatori che sui social stanno tutto il giorno e prendono per buono e si fanno condizionare da quello che buono non è. Un mondaccio…

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