L'imbucata

Italiano l’uomo viola dell’anno. E ce n’è un altro a sua ruota

Magrini
L'analisi a fine 2023 di Matteo Magrini non può che esaltare il lavoro di Vincenzo Italiano con il gruppo e per il gruppo. Con lui un plauso anche a Luca Ranieri
Matteo Magrini

Dragowski; Lirola, Milenkovic, Pezzella, Biraghi; Castrovilli, Pulgar, Amrabat; Chiesa, Vlahovic, Ribery. Forse, per capire definitivamente di cosa stiamo parlando, bisogna ripartire da qui. Da quella formazione che nel 2020/2021, ultima stagione dell'era “pre Italiano”, riuscì a malapena a raggiungere la salvezza. Guardatelo bene, quell'undici. Leggeteli bene, quei nomi, e poi ripensate alla formazione dell'altra sera: Terracciano; Kayode, Milenkovic, Ranieri, Biraghi; Arthur, Duncan; Ikonè, Bonaventura, Kouame; Beltran. C'è tanta differenza? O forse, ragionando puramente in termini teorici, si potrebbe addirittura pensare che (almeno) in qualche ruolo la qualità individuale sia addirittura peggiorata?

Difficile rispondere. Il solo fatto che la domanda sia legittima però, basta e avanza per chiudere qualsiasi discorso attorno al valore di chi ha preso gran parte di quei giocatori (c'erano anche Terracciano, Quarta, Bonaventura e Duncan) e li ha portati dalla lotta per non retrocedere fino alla zona Champions. Nel mezzo, due qualificazioni consecutivi alla Conference, due finali e, soprattutto, un gioco finalmente bello e riconoscibile. Si chiama “lavoro”, e quando produce questi risultati (sia a livello individuale che a livello di squadra) vale quanto un trofeo vinto. Forse, provando ad andare oltre alla banale conta di coppe o campionati vinti, anche di più. 


L'uomo dell'anno

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Tutto questo per dire che, e non ce ne vogliano tutti gli altri, l'uomo dell'anno in casa Fiorentina non può che essere Vincenzo Italiano. Uno che, poco più di dodici mesi fa, per qualcuno doveva essere addirittura cacciato. “Non cambia mai modulo”, “non sa organizzare la fase difensiva”, “con lui i centravanti non segnano”, “si prende gol sempre allo stesso modo”, “siamo diventati prevedibili” erano alcune delle accuse che gli venivano mosse da più parti. Eppure, il mister, non ha fatto una piega. E' andato avanti per la sua strada, ha continuato a “battere” (come ama dire lui stesso) e, forte di un rapporto sempre più saldo col gruppo, ha costruito un'annata da record.

Italiano l’uomo viola dell’anno. E ce n’è un altro a sua ruota- immagine 2

I numeri

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Sono tanti, e tutti impressionanti: 64 partite giocate (nessuno impegnato così tanto in Italia), 33 vittorie (mai nessun allenatore ne ha raggiunte tante nella storia della Fiorentina), 109 gol fatti, 70 punti in serie A. Serve altro? Potremmo parlare delle ultime tre gare vinte senza subire reti, del primo posto nel girone di Conference, della qualificazione per i quarti di Coppa Italia, o delle due finali (purtroppo perse) raggiunte nella passata stagione. Roba oggettivamente inimmaginabile, analizzando rosa e potenzialità delle rose che ha avuto a disposizione. Giocando quasi sempre ogni tre giorni, non potendo preparare le partite e ritrovandosi, nel finale di questo 2023, senza il suo miglior giocatore (Nico) e con gli altri due (Bonaventura ed Arthur) a mezzo servizio. 

C'è una sola parola, per tenere insieme tutto questo: capolavoro. Talmente bello, che sarebbe davvero un peccato adesso non regalare a chi lo ha realizzato gli strumenti per andare addirittura oltre. Basta crederci, così come stanno facendo allenatore e squadra. Rischiare qualcosa, magari, ma con la consapevolezza (certificata dai risultati ottenuti in questi due anni e mezzo) che investire su questo allenatore non sia mai una spesa ma, appunto, un assegno destinato a tornare indietro con qualche zero in più. 

L'altro uomo dell'anno

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P.S: se Vincenzo Italiano è l'uomo del 2023, non si può non citare assieme a lui Luca Ranieri. Che storia, la sua! E allora non potevano che esser quelle le immagini che hanno chiuso questo anno da record. Il ragazzo che esulta sotto la Fiesole e, dopo di lui, il mister che salta impazzito di gioia. Il modo migliore, per augurarci, tutti, un 2024 ancora più bello. 

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