Dopo l’espulsione di Zalewski la Fiorentina ha pareggiato. Ha avuto altre occasioni, una in particolare con Nico. Italiano le ha provate tutte, ha messo in area due centravanti (Nzola e Kouamè) e due punte esterne, quattro in totale. Mentre continuo a leggere qualcuno che si chiede come mai non ha giocato con due punte. Ma le partite le vedono? Non ha messo Beltran perché cercava fisicità. Io avrei lasciato Bonaventura, questo sì, anche in mezzo all’area, a vagare. E’ uno che si inventa sempre qualcosa e vede la porta. Gli altri hanno faticato tutti, ma senza spazio è complicato. E la Roma spazi non ne ha lasciati.
E poi le espulsioni, anche la prima, ma soprattutto la seconda, hanno messo a nudo le difficoltà di un arbitro inadeguato come Rapuano. Le espulsioni sono state giuste, ma dopo non è stato in grado di gestire la partita. Il nervosismo, le proteste, gli scontri, ogni genere di ostruzionismo giallorosso, hanno condizionato pesantemente gli ultimi venti minuti.
E la Fiorentina si è fatta coinvolgere. Ha avuto fretta, ha ragionato poco, troppe le scelte sbagliate nell’ultimo passaggio o nelle soluzioni di gioco. La strategia della tensione messa in campo da Mourinho ha pagato. Dopo l’espulsione di Lukaku e nei sette minuti di recupero non si è più giocato, fra scontri e perdite di tempo alla Fiorentina è stato impedito di prendere ritmo e questo va detto. Rapuano non vedeva l’ora che finisse, si è fatto travolgere dal clima. Paradossalmente sarebbe stato meglio giocare il finale con Lukaku in campo, tanto stava davanti aspettando qualche contropiede. Sulla sua espulsione la Roma ha invece costruito un pareggio nervoso e nevrotico. Questo per essere onesti, poi pensate quello che volete. Che poi gli esterni della Fiorentina non vedano la porta è risaputo, che Nzola non sia un campione anche, ma la Fiorentina ha giocato alla grande e il pareggio è figlio della sua prestazione.
A proposito di Nzola. Sembra Calimero, ho visto i voti e non ci credo. Ha fatto la miglior partita in viola, ma non basta neppure quella a prendere sei. Ripeto: o non vedono le partite o non capiscono di calcio. Poi, per carità, ci fosse Lukaku col 9 viola sarebbe un’altra storia, ma nello stroncare sempre tutto e tutti a prescindere, a cominciare dall’allenatore Italiano, anche ieri massacrato sui social, c’è del tafazzismo o del masochismo.
Capitolo Franchi
—A proposito di masochismo, facciamoci del male, ieri si è chiusa la gara d’appalto per il Franchi e all’asta hanno partecipato due ditte. Immediata la reazione dell’ottimismo Nardelliano, dalle dichiarazioni siamo quasi all’euforia spinta. Ha scomodato la storia mentre fatica gestire la cronaca. E pensare che delle 32 aziende che hanno chiesto chiarimenti per quest’asta ne sono rimaste soltanto due: non dovrebbe essere un gran segnale.
Comunque, ci sono da aprire le buste, servono valutazioni di congruità tecnica ed economica dei due candidati che magari saranno straordinari, ma per ora voglio sperare che nessuno sappia chi siano. O qualcuno lo sa? Sarebbe grave. E poi saranno locali o nazionali? Le spalle saranno robuste? Domande alle quali lascio volentieri rispondere ai tecnici.
Se tutto andrà bene, trattasi comunque di un appalto e di un inizio lavori al buio, nel senso che si sa (forse) quando si comincia, senza sapere quando e se il restauro finirà. Ricordiamo che i 151 milioni disponibili bastano a malapena (lo vedremo) per restaurare la parte esistente e avvicinare le curve. Senza copertura. I tifosi continueranno a bagnarsi come nei campi di provincia, e il solo pensiero fa un po’ ridere. E dubitare. Ma Nardella per rifugiarsi in corner potrebbe perfino tirare fuori un vecchio proverbio riadattato: “Tifosi bagnati, tifosi fortunati”.
Ricordiamo inoltre che per finire il progetto attuale rivisto e corretto rispetto ai sogni iniziali, mancano un centinaio di milioni che non si sa chi mai li metterà. Ma non importa neanche questo. Se Mina cantava l’importante è finire, qui l’importante è cominciare, perché ci sono le elezioni con diverse facce da salvare. E quel che verrà dopo saranno….vostri. E già, soprattutto della Fiorentina.
Al tormentone “chi si compra?”, consiglio ai tifosi viola di virare su “Dove si gioca?”, mi sembra un interrogativo più drammatico e attuale. Ma non interessa a nessuno, la consegna del silenzio stampa è democratica e sovrana. Già, dove giocherà la Fiorentina? Non mi sembra un interrogativo di poco a tre mesi dalla scadenza del giorno di fine marzo atteso dalla Lega calcio per dare l’ok alla stagione 2024-25 della Fiorentina.
Ho la sensazione che stia tramontando anche l’ipotesi Padovani, che alla Fiorentina non è mai piaciuta. Per Nardella sembrava già tutto fatto e pronto da mesi, soluzione tirata fuori dal cilindro di mago sindaco. Invece deve essersi reso conto che i soldi per metterlo a norma per le gare di serie A non li avrà mai, che in ogni caso i lavori durerebbero troppo (non c’è ancora il progetto), che fare un rinnovamento parziale sarebbe un inutile spreco, senza neppure l’entusiasmo del rugby, costretto al trasloco ai Campini dove non c’è l’illuminazione per allenarsi. Ferma tutto? Possibile. Resta un altro pasticcio.
E resta l’interrogativo: dove gioca la Fiorentina?
—Penso che il Padovani stia tramontando, anche perché da Empoli arriva la notizia di un incontro chiesto da Nardella, sindaco della città metropolitana, alla sindaca empolese Barnini al quale dovrebbe partecipare anche Joe Barone. Motivo? Convincerla a ospitare la Fiorentina al Castellani. Come fare? Aspettiamo mago Nardella, collezionista di plastici di stadi, perché la sindaca più e più è volte, anche in maniera molto decisa, ha ribadito che Empoli, per mille ragioni, non è in grado di ospitare e gestire tutte le domeniche partite di serie A. Non so se le vie della città metropolitana sono infinite, vedremo cosa ci sarà in ballo e sul tappeto. Ammesso e non concesso anche qui che Nardella possa essere convincente come fosse uno dei Re Magi, credo che serva l’ok anche degli altri sindaci metropolitani, immagino che ciascuno abbia richieste da fare e cose da dire. Discorso lungo e affari loro.
Resta la domanda: dove gioca la Fiorentina?
—Mi fermo a Empoli per aggiungere che anche per la società Empoli calcio sarebbe una soluzione complessa. Sono gentili, non dicono no, lasciano la palla al comune, ma fanno notare che al Castellani e non solo al Franchi inizieranno presto i lavori con notevole diminuzione degli spettatori e ostacoli non da poco.
Domando ancora: dove gioca la Fiorentina?
—Nardella non risponde. Ipotizza. Intanto oggi apre le buste, festeggia e me lo immagino già su una ruspa per dare il primo colpo di benna. Quasi una breccia di Porta Pia, o roba del genere. Per la Fiorentina un passaggio verso l’ignoto.
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