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La sera, prima di addormentarsi. Quando c'è bisogno di un tè o una camomilla per rilassarsi, adesso c'è una soluzione più semplice. Accendere la televisione o il proprio smartphone, selezionare Napoli-Fiorentina e godersi 4 minuti di puro, sublime e spensierato calcio. Con la C maiuscola. L'artefice di tutto ciò è si la Viola, con una società in grado di costruire una squadra forte e competitiva, ma gran parte del merito va a quel signore tanto criticato e discusso che siede sulla panchina. Quel signore che si mette a discutere con i tifosi in tribuna al costo di difendere la sua idea di calcio. Quel signore che un anno fa rischiava l'esonero e che poi, cambiando e vincendo, ha sfiorato due trofei. Quel signore che si chiama Vincenzo Italiano e che per adesso, sta trascinando questa Fiorentina.
La cosa però, che ha stupito di più dopo la gara di Napoli, non è stato il risultato, ma la gestione della rosa da parte di Vincenzo Italiano. Quell'allenatore accusato di essere troppo integralista. Ecco, in questa stagione sembra aver ascoltato le critiche e, dopo aver abbandonato il suo dogma del 4-3-3, adesso sembra essersi sbloccato anche sul tema "turnover". Nella gara del Maradona, l'ex tecnico dello Spezia, ha cambiato ben 7 giocatori rispetto alla gara contro il Ferencvaros di Stankovic (Ranieri-Milenkovic, Biraghi-Parisi, Mandragora-Duncan, M.L.-Arthur, Ikonè-Nico Gonzalez, Brekalo-Sottil, Nzola-Beltran). Questi, tutti i cambi di Italiano. E nonostante una formazione totalmente diversa e l'assenza dell'esterno argentino, la Fiorentina ha vinto e convinto. Per curiosità, è giusto andare a vedere come le squadre che hanno giocato in Europa, hanno gestito la formazione: Inter (0 cambi), Napoli (0 cambi), Roma (2 cambi), Atalanta (2 cambi), Milan (5 cambi), Lazio ( 5 cambi). A parte la squadra di Mourinho, che ha dominato nonostante i pochi cambi, chi ha optato per la continuità di formazione ha deluso. Non a caso, Inzaghi e Garcia sono stati criticati e non poco, per la gestione della rosa. Con i nerazzurri che, nonostante la panchina lunga, stentano ad ingranare con i nuovi. E con un Garcia sempre più in bilico e fragile alla guida del Napoli. Italiano ha dato una lezione non solo di calcio, ma anche di gestione. Una Fiorentina che scende in campo giovedì e tre giorni dopo, riesce ad annullare una squadra che ha avuto ben 48 ore in più per preparare la partita. Ah, non dimentichiamoci, che tutto ciò è possibile anche grazie alla rosa di quest'anno. Con Venuti e Terzic al posto di Kayode e Parisi, Jovic al posto di Nzola e senza un vero regista, la Fiorentina avrebbe vinto lo stesso? Forse sì, ma nessuno potrà ribattere sulla lunghezza della rosa viola. Adesso è arrivato il momento di godersi i risultati di questa squadra, ma guai a dimenticarsi di chi è seduto su quella panchina. Senza timore, dopo tre anni possiamo dirlo: Italiano è fondamentale!
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