L'importante, almeno per quanto mi riguarda, è convincersi una volta per tutte che questa squadra può giocare solo così. Di più. Se questa squadra sta inseguendo la seconda finale di Coppa Italia consecutiva, è nei quarti di Conference e tutto sommato è sempre in ballo in campionato, è proprio grazie a questa identità. O davvero c'è qualcuno convinto che giocando sempre con la linea bassa, pensando prima a non prenderle, mettendo la distruzione davanti alla costruzione arriverebbero e sarebbero arrivati risultati migliori? Sinceramente, penso che le prove a sostegno delle idee di Vincenzo Italiano siano ormai più che sufficienti per arrivare a sentenza. Ciò significa mettere nel conto qualche giornata storta e qualche gol preso in contropiede? Pazienza. L'altra faccia della medaglia infatti sono serate come quella con l'Atalanta, le due finali dell'anno scorso, le big costrette a difendersi e a snaturarsi, i giocatori che migliorano e vanno oltre i propri limiti. Un patrimonio inestimabile che questo allenatore e il suo staff lasceranno a questa società e sul quale sarebbe importante continuare a costruire. Questa però, è un'altra storia. Adesso, come direbbe il mister, conta solo il presente. Perché, nonostante ci sia chi pensa che questo tecnico sia un limite e non un valore aggiunto, siamo ad aprile e la Fiorentina è a mezzo passo dalla finale di Coppa Italia, sogna un'altra finale di Conference e spera ancora in un piazzamento europeo in campionato. Il tutto, accompagnato da un calcio molto spesso divertente. Si può fare di più? Come no. Basta alzare (e parecchio) il livello individuale dei giocatori. E' quella, l'unica strada per fare un altro salto di qualità.
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