Otto mesi dopo riecco a voi Gaetano Castrovilli. Il recupero è sorprendente, va oltre quelle che erano le previsioni dei sanitari e le aspettative della Fiorentina, ci racconta di uno straordinario sforzo di volontà di questo ragazzo che ha lavorato duramente, con grandi sacrifici, per ritornare in campo il prima possibile. E come in una delle tante piccole-grandi storie che spesso regala il calcio, Castrovilli non solo è tornato dimostrando di essere in buona forma fisica, ma anche libero di testa e senza paure, ma ha pure segnato un gol da applausi. Amichevole, d’accordo, ma comunque benzina per l’autostima, per la mente del giocatore che adesso può davvero ricominciare a riallacciare il discorso con una carriera bruscamente interrotta l’aprile scorso.
L'editoriale del giovedì
Il ritorno di Castrovilli, la crescita dei giovani e il problema centravanti
Castrovilli c'è
—Castrovilli c’è, ha fatto il primo passo importante in una partita, e di questo siamo tutti felici. Nessuno però pensi di ritrovarlo titolare contro il Monza (il calcio è strano e pieno di apprendisti stregoni e non mi meraviglierei) o robe del genere. Sarà necessaria ancora la giusta precauzione, un impiego graduale, una abitudine sempre maggiore alla fatica e alla fisicità di una gara vera, ma rivedere in campo Castrovilli, riscoprirlo emozionato come in un nuovo debutto, riempie comunque di gioia. La sua qualità tecnica, la sua capacità aerobica, i cambi di gioco e le intuizioni sono mancate molto nel finale della scorsa stagione e torneranno presto preziose. Dicevo che forse neppure la Fiorentina credeva a questa sorta di miracolo, spesso s’era sentito dire “per la prossima stagione non contiamo su Castrovilli”, “facciamolo recuperare con calma”, e invece rieccolo qui. A questo punto sarà anche inserito nella lista dei 25 per la serie A e in quella della Conference? Una risposta l’avremo fra qualche giorno, ma visto il Castrovilli tranquillo di ieri e se ci sarà l’ok dei medici, il centrocampista pugliese potrà davvero essere una risorsa.
Scelte di mercato e crescita dei giovani
—Naturalmente questo imporrà delle scelte drastiche in sede di mercato perché gli esuberi in rosa cominciano ad essere tanti e sarebbe assurdo continuare a pagare dei giocatori, tenerli in rosa senza poterli utilizzare come successo con Benassi nella prima parte del campionato. Una regola bislacca, diciamolo, che costringerà comunque a fare delle scelte anche dolorose. Oltre a Benassi, appunto, anche Zurkowski e Maleh finiranno nella lista dei partenti e forse non solo loro. Fra l’altro queste piacevoli amichevoli hanno messo in mostra ancor di più le qualità di Bianco e la sua crescita personale e fisica, sembra pronto, ma sotto i riflettori c’è anche un altro giovanissimo centrocampista, il diciottenne Lorenzo Amatucci che contro il Lugano ha mostrato una personalità e una capacità tecnica e tattica assolutamente sorprendenti. Questo ragazzino ha giocato soltanto dieci partite nella Primavera, non mi immagino possa essere aggregato a breve alla prima squadra, ma la sensazione di avere in casa un talento è forte e chiara. Del resto se Bellingham (parallelo ardito, lo so) a diciannove anni è titolare nell’Inghilterra e già tre stagioni fa, a sedici anni era protagonista nel Birmingham, certi discorsi si possono fare.
Le altre risposte
—Ma l’amichevole di ieri ci ha raccontato anche che, al di là del valore dell’avversario, Barak sta benissimo. Per movimenti, convinzione, intesa con i compagni, ma soprattutto condizione atletica e gol, sembra tornato il giocatore di Verona. Finalmente sta bene anche Duncan, un’altra risorsa. Insomma si arriva alla mini feria natalizia (quattro giorni) con la sensazione che questa squadra abbia ritrovato la felicità e la gioia di giocare che non s’era vista nelle amichevoli estive ed era poi coincisa con le difficoltà nella prima parte del campionato. Ora sembra la squadra dell’anno scorso, che si muove senza palla, offre soluzioni a tutti, c’è tanta voglia di dimostrare. Aspetto ancora Dodò che continua stranamente a faticare, serve maggiore cattiveria nella fase difensiva e marcature preventive migliori (la prima mezz’ora ieri non benissimo), ma ancora mancano due settimane alla ripresa del campionato contro il Monza.
Il problema centravanti
—Resta soprattutto il problema centroavanti e dopo la maledizione di Cabral, ieri Jovic non mi è sembrato più lucido sotto porta. E’ vero che lui come Milenkovic devono recuperare nel post-mondiale, ma il problema resta intatto e non voglio riscrivere ancora le stesse cose. Un uomo-gol lo cercherei fra esuberi e scontenti della serie A, con una soluzione-ponte per Cabral. Nomi ce ne sono diversi. Serve una certezza perché anche fra gli altri uomini d’attacco sono troppe le incognite. Se sapessi che Nico torna presto al top, ma si sta ancora allenando a parte, se i medici garantissero il ritorno rapido di Sottil, ma ancora non s’è visto, se Kouamè giocasse come nei primi tre mesi della stagione, forse si potrebbe anche fare a meno di un attaccante, ma come vedete ci sono troppi se e i se non fanno gol. In Fiorentina si riflette, si valutano situazioni. Belotti è fantacalcio come al solito, Boga è stato proposto in prestito, ma è logico aspettarsi un guizzo di fantasia e un’idea che sul mercato possono fare la differenza.
Intanto buon Natale di cuore a tutti voi, amici lettori, e tanta felicità alle vostre famiglie.
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