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Mercato al palo, turnover, Nico intoccabile e… Duncan

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Considerazioni in ordine sparso dopo Frosinone aspettando Fiorentina-Cagliari
Il ViolAutore

Magari ci vuole tempo come ripetono i dirigenti viola, ma al momento il problema maggiore della Fiorentina è... il mercato. I giocatori presi in estate non incidono. Anzi, i più non giocano nemmeno. Mina è infortunato e non si è mai visto, Maxime Lopez pochissimo, Infantino resta un oggetto misterioso. C'è poi chi è sceso in campo, ha deluso ed è tornato in panchina come Christensen.

Sbandierato come il vero colpo della campagna acquisti (25 milioni di investimento sono tanti), lo stesso Beltran al momento è la riserva di Nzola, un altro già sul banco degli imputati. Forse più di tutti perché nonostante le tante occasioni avute non ha ancora segnato. Restano Arthur che era partito molto bene ma ora sembra pagare i 3 campionati in cui non ha giocato praticamente mai e Parisi, forse il più positivo dei nuovi.


FASCE (S)COPERTE SENZA DODO. La buona condizione dell'Empoli è il miglior antidoto anche alla lunga assenza del brasiliano. Allo Stirpe è partito a destra ed ha finito a sinistra: sulla sua valutazione pesa l'errore sul pareggio di Soulè ma la gamba c'è. E il giocatore è destinato a crescere. Lo stesso Biraghi non si era mal comportato prima di essere sostituito. Anche lui contro l'Atalanta aveva temporaneamente traslocato a destra: le soluzioni, insomma, Italiano le ha, ma l'infortunio (il tecnico ha parlato di una brutta distorsione alla caviglia, se ne saprà di più solo nella giornata di sabato) lo mette a rischio per il Cagliari e forse anche per Napoli. Senza il capitano l'emergenza diventa reale, con Kayode chiamato agli straordinari. L'impatto del baby fresco campione d'Europa Under 19 a Frosinone non è stato devastante. ma giocare non può fargli che bene.

LA BONTA' DEL TURNOVER. A proposito di minutaggio: dopo la maxi rivoluzione di Udine, in Ciociaria Italiano è tornato a un turnover meno radicale. Tra i tifosi il partito di chi vorrebbe una squadra sempre con la stessa fisionomia è in ascesa, ma nelle partite della Fiorentina di inizio stagione c'è una costante. La squadra è quasi sempre calata alla distanza. Era successo con il Lecce, a Milano e in Belgio. A Frosinone la flessione è stata persino più netta. D'altra parte, 3 viaggi in 7 giorni sono tanti anche per chi ha una rosa extra-large. E allora viene da domandarsi se le rotazioni possano diventare anche più ampie. Magari già dalla partita contro il Cagliari di lunedì o – ancor di più – nella sfida al Ferencvaros del giovedì successivo sempre al Franchi.

GONZALEZ INTOCCABILE. Basta però che gli avvicendamenti non coinvolgano Nico. «Non ha i 90 minuti nelle gambe» aveva detto il tecnico mercoledì. Forse bluffava ma a non sostituirlo allo Stirpe ha fatto benissimo. L'argentino è in fiducia ed ha il morale alle stelle dopo il rinnovo fino al 2028. Il gol di Frosinone è arrivato di testa – ottavo stagionale della squadra, un record –. ma se fosse entrato il sinistro a giro dei primi minuti, avrebbe strappato un applauso anche ai tifosi avversari. In questo momento l'argentino è imprescindibile. Fatelo giocare a destra, a sinistra o come rifinitore in caso di 4-3-2-1 ma dategli una maglia (la 10, peraltro) sempre.

DUNCAN E IL CAGLIARI. Ma in una squadra ci vogliono anche i mediani, non solo le stelle. Se poi si travestono da rifinitori come Duncan nell'azione dell'assist a Nico, anche meglio. Ecco, il ghanese è la vera sorpresa di inizio stagione. In estate aveva la valigia in mano ma il suo ottimo pre-campionato ha convinto Italiano, che lo fa giocare sia in coppia con un giocatore tecnico come Arthur che nel duo muscolare assieme a Mandragora. Duncan è anche già andato a segno contro il Lecce: ora sogna il bis contro il Cagliari dov'era finito – in prestito – nel 2020 contribuendo alla salvezza dei sardi. Obiettivo che insegue quest'anno anche Ranieri nonostante l'attuale ultimo posto. A proposito, il suo rapporto con il pianeta viola fu di amore-odio: vinse una Coppa Italia ma poi entrò in rotta di collisione con l'ambiente che gli contestava il gioco poco spettacolare. Siamo pronti a scommettere però che lunedì sera il Franchi lo applaudirà: Firenze sa riconoscere e omaggiare un gentleman come Sir Claudio.

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