Fiorentina, il giochino si è rotto?

Non è i' bere, ma i' ribere. Più o meno sulla falsariga: non è perdere (doloroso, ma nello sport ci sta), ma come. La sconfitta di Lecce fa male, malissimo. Scoccato il novantesimo minuto la Fiorentina stava vincendo una partita che non avrebbe dovuto nemmeno pareggiare. Ma la stava vincendo. Poi il patatrac. Se la Fiorentina fosse stata una Squadra con la S maiuscola, mai avrebbe regalato al Lecce (che non vinceva dal 16 dicembre, 2-1 al Frosinone) la possibilità di rimettersi in carreggiata. L'errore di Parisi a due passi dalla porta difesa da Falcone si è rivelato fatale. Si chiamano sliding doors: porte scorrevoli.

La figura cacina di Lecce (perché non può che essere definita così) farà montare come panna la rabbia dei tifosi, già inferociti a seguito di un mercato deludente. Già, il mercato. Se nelle trattative la società avesse messo la stessa "grinta" avuta in tema stadio e Viola Park, probabilmente adesso staremmo commentando una storia diversa.

Il giochino si è rotto?

La dura e cruda realtà, invece, racconta che la Fiorentina potrebbe scivolare a metà classifica dopo aver trascorso Capodanno (non un secolo fa) al quarto posto. Il rischio, ma potremmo parlare di certezza, è che il giochino si sia rotto sul più bello. Come nel 2016 ai tempi di Paulo Sousa, con la speranza che Italiano non tiri i remi in barca come fece il portoghese. Le probabilità di un tracollo ancor più verticale ci sono e sono alte (ovviamente speriamo di sbagliarci). Ma tanto c'è il Viola Park ed è questo ciò che più conta.

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