Un allenatore da difendere (e stimare)
—Ricomincio da Italiano che può stare simpatico o meno, può piacere o non piacere il suo calcio, ma se non si capisce e non si accetta che è stato il lavoro dell’allenatore a far crescere enormemente questo gruppo negli ultimi due anni e mezzo, credo ci sia poca onestà intellettual-calcistica. Non penso sia perfetto, ha commesso errori (Lecce punto più basso) e ne commetterà, ovvio, deve crescere ancora, ma è un allenatore di talento, fa crescere i giocatori, costruisce le squadre, è centrale per il gruppo e s’è visto, e questo gli va riconosciuto. Non fosse altro perché è l’allenatore della Fiorentina e tutto il calcio italiano ne parla benissimo, in tanti lo vorrebbero. Qui no. Qui viene messo in discussione e discutere nel calcio va bene. Ma dubitare delle sue qualità, sperare nell’esonero, pensare che senza di lui le finali si potevano vincere, è follia calcistica. Bene ha fatto Commisso, bene ha fatto la curva Fiesole a prendere posizione. In questo momento la rappresentazione più logica del tifo arriva proprio dalla Fiesole: la squadra in difficoltà va sostenuta, l’allenatore va irrobustito per dargli sostegno e coraggio. Attorno no, attorno invece c’è sempre quel clima malato che sinceramente non so dove porterà. Molta colpa è anche della narrazione che si fa di tutto quello che appartiene al mondo viola e lo dico perché è smaccatamente evidente. Noto che da parte di tanti c’è troppa voglia di una Fiorentina in crisi, l’auspicio, quasi la speranza. I cattivi rapporti personali di molti fra giornalisti, commentatori ed ex giocatori con questa proprietà, molto del mondo fiorentino, (non voglio sapere chi ha torto e chi ha ragione, è un’altra cosa) vengono trasportati davanti al computer, al microfono o negli studi televisivi che fanno da credibile cassa di risonanza perché la premessa è sempre la stessa “essere tifoso viola”, come se “essere tifoso viola” o “fiorentino vero”, potesse essere un lasciapassare o una patente di credibilità per dire qualsiasi cosa. Sono vecchio del mestiere e leggo bene fra le righe, ascolto, anche quando le cose sono positive la narrazione è che se ci fosse stato qualcun altro al posto di Commisso e dei suoi uomini, o di Italiano, le cose sarebbero andate meglio. Figuriamoci quando vanno male o sono andate male come nell’ultimo mese. Succedeva anche con i Della Valle, non è una novità.
A gennaio si poteva fare di più, ma...
—Proprio per questo mi chiedo se non sia arrivato il momento di andare oltre per cercare analisi più serene. Anche dure, quando serve. Ma super partes. Credibili. E calcistiche. E questo lo devono fare i tifosi veri, quelli che possono urlare a ragione “noi siamo tifosi”, perchè ragionano solo con il cuore e non per convenienza. Non è possibile che una squadra che comunque sta facendo bene, che negli anni è cresciuta, reduce da due finali, che ha fatto un 2023 per le statistiche, come rendimento, per le partite giocate, fra le prime in Europa, non sia apprezzata e sostenuta come meriterebbe. Si salva solo il Popolo Viola del Franchi, con la sua carica, la spinta della Fiesole, ma tutto il resto è inspiegabile e produce aspettative irrealistiche perchè la Fiorentina è comunque economicamente lontana da tante realtà italiane più forti. Tutte cose che appena fuori dall’Osmannoro sono riconosciute e percepite, gli addetti ai lavori, i media esaltano il lavoro di Italiano, ne sottolineano i meriti. A Firenze no, solo negatività. Anche la narrazione del recente mercato è stata fuorviante e “drogata”. Anch’io mi sarei aspettato un esterno il 2 gennaio perché in quel momento ne mancavano tre e c’era bisogno. Anch’io avrei preso Gudmundsson, ma descrivere come disastroso il mercato viola non è corretto. Non hanno comprato alcuni giocatori proposti (i nomi non li ricordate neppure) perché non li ritenevano pronti subito. Quindi inutili. Traoré ha contratto la malaria, vedete che anche nel Napoli non gioca, non è in forma e la Fiorentina voleva giocatori pronti. Giustamente. Avreste preso Ngonge a 20 milioni? Io no. Avreste preso Godmundsson a 40? Dico ancora no. Ma poi il Genoa non l’ha voluto vendere. Fine. Si poteva fare di più? Forse sì. Ma non parlare bene di Belotti invocato da mesi, dire che era una riserva della Roma, che è finito, quasi banalizzando l’acquisto, è un’altra cosa sulla quale riflettere. Dico tutto questo non per Commisso o i suoi manager che in alcune occasioni hanno sbagliato a porsi, dovevano essere più diplomatici, ma perchè questo clima non giova alla Fiorentina e a Firenze. Spero solo che il tifoso riesca a capire quale è la strada migliore o la cosa sulla quale credere, per il bene della squadra. Solo per questo. Le critiche siano le benvenute, aiutano a crescere. Sparare nel mucchio cercando vendette più o meno evidenti è inaccettabile.
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