Allianz Stadium, Juventus-Inter, minuto 73. Dusan Vlahovic esce dal campo sconsolato dopo una gara, l'ennesima, difficile e in cui non riesce ad incidere per far posto a Milik. Stadio Giovanni Zini, Cremonese-Fiorentina, minuto 82. Arthur Cabral esce dal campo stremato ma felice dopo l'ottavo gol in un mese e mezzo arrivato dopo l'ennesima prova convincente e generosa.
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Il Cabral di Italiano vale più del Vlahovic di Allegri
È inevitabile che questi due attaccanti saranno sempre legati da un filo rosso sottile da quando il brasiliano è arrivato a Firenze proprio per sostituire il serbo partente per Torino carico di sogni di gloria. Sogni che per adesso paiono rimasti tali, dato che Vlahovic non se la sta passando benissimo a Torino fra infortuni continui e un rendimento tutt'altro che costante. Viceversa, Arthur Cabral sta vivendo forse il momento più alto della sua carriera dopo un ambientamento a Firenze che è stato difficile e più lungo del previsto. Le facce dei due bomber al momento della sostituzione nelle rispettive gare raccontano bene gli umori opposti che stanno vivendo.
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Il gol segnato da Cabral ieri sera va approdare l'ex Basilea a quota 13 reti stagionali, ben due in più dell'omologo bianconero che si ferma, per ora, a 11. Un ruolino di marcia che non può che far sorridere doppiamente la piazza Viola, che non ha ancora, giustamente, metabolizzato il turbolento addio del classe duemila. E mentre il notevole bottino di Cabral fa sognare Firenze, il confronto fra i due attaccanti spinge ad una riflessione più ampia sul valore dei calciatori.
Destini opposti
—Perché Dusan Vlahovic ce lo ricordiamo tutti nel suo periodo d'oro in Viola. Parliamo di un attaccante fisicamente poderoso, fortissimo tecnicamente e rapido nonostante la stazza, il tutto unito ad un sinistro velenoso e ad sangue glaciale che gli permetteva di essere letale su rigore: un attaccante completo e devastante. Il lontano parente di quello timido e confusionario visto nel suo ultimo periodo sotto la Mole. Ma allora Cabral è davvero più forte di Vlahovic? Molto più probabilmente, la risposta risiede nella guida tecnica di Juventus e Fiorentina. Perché il Vlahovic bianconero è molto più avulso dal gioco rispetto a quello che segnava a ripetizione in Viola e che con Cabral ha in comune proprio la grande partecipazione alla manovra della squadra.
La sensazione è che la differenza la faccia proprio l'allenatore. Vincenzo Italiano ha certamente le sue colpe per un inizio stagione ampiamente insufficiente, ma ha avuto il grande merito di tenere la squadra sulla corda e rigenerare un attaccante che sembrava perso come Arthur Cabral rendendolo partecipe e facendo di lui il fulcro della manovra offensiva Viola. Situazione diametralmente opposta a quella che sta vivendo Dusan con la casacca bianconera. Quindi sì, Cabral sotto Italiano vale più di Vlahovic sotto Allegri. Più in generale, il centravanti della Fiorentina vale più del centravanti della Juventus.
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