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I segreti dell’ottimo inizio: Nico, il Franchi e la difesa. Il crash test del Maradona

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La disamina del nostro ViolAutore sui motivi di questo inizio alla grande della Fiorentina
Il ViolAutore

Nella Fiorentina che sogna la Champions ora funziona (quasi) tutto. Il Cagliari era l'avversario ideale per raggiungere il terzo posto, d'accordo, ma il dominio viola nella partita di lunedì è stato comunque impressionante. Così si sono sbloccati anche i centravanti. E se Beltran non ha sfruttato in pieno l'occasione che – un po' a sorpresa – Italiano gli ha concesso, Nzola finalmente ha interrotto il digiuno. Convertire l'assist di Mandragora non era difficile ma se l'angolano ha scelto lo scavino per beffare l'impresentabile Radunovic, vuol dire che era  relativamente sereno nonostante le critiche iniziate a circolare. I segreti di questi ottimo inizio di stagione viola però sono altri.

SEMPRE PIU' NICO. Intanto la vena di Gonzalez, su cui forse influisce anche la tranquillità che gli deriva dal fresco rinnovo di contratto, prolungato fino al 2028. «Vorrei restare a vita» ha detto commentando la firma. Magari non andrà così perché nel calcio moderno è sempre meglio non innamorarsi dei giocatori che vanno e vengono, ma in questo momento il senso di appartenenza del giocatore alla maglia viola è totale. Da tempo i tifosi lo hanno eletto a nuovo beniamino, cercando anche qualche paragone illustre. Che però sarebbe forzato perché Nico non ha il piede fatato di Roberto Baggio e - per restare a numeri 10 di tempi più recenti - ricorda poco anche Adrian Mutu. Si tratta comunque di un grande attaccante che se imparerà a diventare cinico sotto porta per sfruttare ad esempio gli errori dei portieri come lunedì sera, può diventare un campione. A un certo punto i difensori del Cagliari non riuscivano più nemmeno a fermarlo fallosamente, tanto era ispirato.


DIFESA STAGNA. Già, la retroguardia. Ai sardi, la terza linea viola ha concesso solo due occasioni, quella su cui Petagna – che peraltro era in fuorigioco – ha colpito la traversa e il salvataggio sulla linea di Kayode originato da un errore individuale di Milenkovic. Per il resto l'ex Monza, Shomurodov, Pavoletti e il rampante Oristanio non si sono mai visti. Sicuramente nessuno dei quattro è Lautaro Martinez, ma la difesa di Italiano ora tiene. Anche a Frosinone, in fin dei conti, a parte il gol di Soulè non c'erano stati pericoli reali per Terracciano.

Decisivo a Udine, “San Pietro” sembra aver definitivamente vinto il ballottaggio con Christensen, anche se forse giovedì sera tornerà il danese. Il Ferencvaros sembra arrivare apposta per far rifiatare qualche titolarissimo, magari riproponendo ad esempio l'eroe di Genk, Ranieri. Se, al netto del rovescio di San Siro quando i viola ne presero 4 ma fu tutta la squadra a non girare, in questo avvio di stagione la difesa non ha mai tradito, è merito anche suo. Forse Italiano ha scelto quella composta da Martinez Quarta e Milenkovic come coppia base, ma anche l'ex Salernitana è in crescita e si è dimostrato affidabile. Senza dimenticare che resta l'opzione della linea a 3 provata con buoni frutti alla Dacia Arena.

KAYODE E L'AZZURRO. Tutto ciò, nonostante il reparto arretrato sia stato falcidiato dagli infortuni con Mina che non si è ancora visto e Dodo perso con ogni probabilità per tutta la stagione. Il guaio del brasiliano ha però rilanciato Kayode che dopo l'ottimo esordio a Marassi era sparito dai radar. Ma Italiano evidentemente lo stava gestendo. Perché quando è tornato, il fresco campione d'Europa con l'Italia Under 19 lo ha fatto da protagonista. Bene in Belgio e a Frosinone nonostante la sfortunata deviazione sul cross che ha originato il definitivo 1-1, contro il Cagliari ha fatto un ulteriore step. E non solo per il salvataggio sulla linea su Nandez quando il risultato era ancora in bilico festeggiato – giustamente – come fosse stato un gol. Kayode infatti ha propiziato il 2-0 con il tiro cross deviato goffamente nella propria porta da Dossena ed ha spadroneggiato sulla destra.

Presente in tribuna, il Ct Spalletti avrà sicuramente preso appunti perché l'impressione è che questo 19enne possa davvero rappresentare il futuro della Nazionale.

FORTINO FRANCHI. Il Franchi intanto lo ha già eletto tra i suoi preferiti. A proposito: l'effetto Campo di Marte si fa sempre più sentire. Nelle prime 10 partite stagionali i viola hanno giocato solo 4 volte tra le mura amiche ma sono arrivate tre vittorie – tra cui quella fondamentale con il Rapid Vienna nel ritorno del play off di Conference – e il pareggio con il Lecce. Più in generale, Italiano non perde in casa dallo scorso 5 febbraio quando si arrese al Bologna. Anche nel posticipo della settima di campionato – giorno e orario non certo ideali per andare allo stadio – c'erano oltre 27.000 spettatori. Lo stadio insomma spinge e Firenze sogna. Magari di arrivare ancora in fondo nelle Coppe e di dimostrare già dal crash test di domenica a Napoli, che in zona Champions la squadra non c'è arrivata per caso.

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