Ampio turnover col Parma
—Mercoledì c’è la coppa Italia, domenica sera Mourinho. Dico Mourinho perché è vergognoso quello che ha fatto fra sabato e domenica l’allenatore della Roma. Prima ha condizionato pesantemente il giovane arbitro Marcenaro dicendo in sostanza che non è adeguato per certi livelli, sospettando una presenza adatta a far squalificare il diffidato Mancini. Poi se l’è presa con Berardi con l’obiettivo evidente di innervosirlo prima della gara. Non basta. Dopo la gara ha rincarato parlando in portoghese con evidente ironia. Comportamenti inaccettabili, spero in una lunga squalifica. Un obiettivo Mou l‘ha raggiunto: Mancini andava ammonito per un fallo evidente e l’arbitro puntualmente non l’ha fatto. Sicuramente condizionato. Domenica con la Fiorentina il difensore giocherà, ma non è questo il problema. Il problema è Mourinho e una strategia adottata tutte le domeniche per condizionare in qualche modo, con le parole e le proteste, l’andamento dei match. Anche basta. Di certi cattivi maestri il calcio italiano deve fare a meno. Prima di domenica e della Roma, mercoledì sera la Fiorentina giocherà ancora in casa in coppa Italia contro il Parma. Dalla coppa possono arrivare soddisfazioni e la Fiorentina lo sa. Occhio però al Parma, un’ottima squadra. Turn over già scritto, a cominciare da Christensen, Mina, Nzola, Barak, Parisi, Lopez, Mandragora, i cambi non saranno meno di otto. Un classico.
Restyling Franchi? Un teatro dell'assurdo
—Capitolo restauro del Franchi. La disponibilità della Fiorentina, l’apertura di Joe Barone a un tavolo con Comune e Governo per ora non ha portato a niente di concreto. Telefonate e promesse. L’11 dicembre, lunedì prossimo, ci sarà la gara per l’aggiudicazione dei lavori parziali per l’importo di 151 milioni. Sarà curioso vedere come andrà a finire e se, soprattutto, le grandi imprese nazionali che hanno detto “no grazie” mesi fa, di fatto bocciando il progetto, questa volta si siano ricredute e abbiano intenzione di partecipare. Oppure se resteranno le imprese locali. In caso di asta deserta si potrà comunque passare all’affidamento diretto anche se c’è qualcuno che eccepisce sull’entità dell’importo. Lo vedremo. Comunque la situazione è sempre più Pirandelliana. Nardella non vede l’ora di dare il primo colpa di ruspa e di iniziare i lavori, anche se parziali e senza i soldi per la copertura, per non rimetterci completamente la faccia a pochi mesi dalle elezioni europee alle quali vuole partecipare. Ma forse anche per evitare contestazioni dalla Corte dei conti. Renzi non spera altro, in vista delle elezioni comunali, che l’affare salti completamente per mandare il PD all’angolo della credibilità. Il governo aspetta gli eventi e cerca di capire fin dove spingersi, fra comunali e regionali, la partita politica sulla Toscana è grossa. E Nardella non è certo un fiore all’occhiello per il PD della Schlein. Perché dico questo? Perché nessuno si preoccupa della Fiorentina che ad oggi non sa ancora dove giocherà il prossimo campionato e una sede dovrà obbligatoriamente comunicarla entro marzo alla Lega Calcio. Empoli, Bologna e Sassuolo, per ragioni diverse, sono piste impraticabili. E ogni giorno che passa è sempre più dura. A parte la rimessa economica (dieci milioni l’anno e forse più) e l’handicap sportivo (essere in trasferta per anni), quello che turba la Fiorentina è il non avere certezze su nulla. L’impossibilità a programmare. Anche sul Padovani ci sono soltanto idee sulla carta, ammesso e non concesso che questo stadietto possa interessare. Non c’è un progetto esecutivo, non c’è una certezza sui tempi, non c’è un’idea precisa dei costi per la Viola che vada oltre le stime di massima: anche volendo, come fa la Fiorentina a dire alla Lega entro marzo, che giocherà al Padovani? Il solito caos generato dall’ottimismo nardelliano che pensa di trasformare il Padovani e poi sistemare il rugby ai Campini. Ma lo ricordate che non c’è l’illuminazione e i rugbisti sono dilettanti, lavorano, e quindi si allenano solo di sera, quando è notte? Faccio così per dire: sono duemila le cose che non tornano. A questo punto sarebbe bene che anche le organizzazioni dei tifosi, i tifosi tutti, cominciassero a dire la loro, a farsi sentire. Se vorranno seguire la loro squadra del cuore i primi ad andare incontro ad annate difficili e dispendiose saranno proprio i tifosi: due o tre stagioni sempre in trasferta. Roba da odissea. Inaccettabile. Per poi magari ritrovare il Franchi restaurato solo in parte. Ancora scoperto. Altro che Pirandello o il teatro dell’assurdo. La Fiorentina aspetta per capire, Rocco vuole vedere se ci sono margini per sostituirsi ai sessanta milioni tolti dall’Europa, se i lavori potranno essere fatti a lotti bypassando il limite del 2026. Ma quasi sicuramente neppure con altri 60 milioni aggiunti ai 151, lo stadio potrà essere finito, ne serviranno 250 come minimo con gli aumenti dei prezzi. E meno male che per qualcuno era un’operazione intelligente…
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Fiorentina senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Violanews per scoprire tutte le news di giornata sui viola in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA