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I bocciati sono due: alla fine a Italiano sono… Venuti dei dubbi

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Troppi errori e troppo pesante l'ambiente attorno al terzino: Italiano ha fatto la sua scelta

Federico Targetti

Si è tanto parlato di Arthur Cabral e del messaggio chiaro di Vincenzo Italiano, che prima ha scelto Jovic e poi, prima di inserire il brasiliano, ha spostato al centro Kouamé facendo spazio a Saponara. Ma una sentenza del genere, nel corso di queste ultime tre partite, è arrivata anche per Lorenzo Venuti, sostituito in Europa da Terzic a piede invertito e in campionato da Dodò appena guarito dall'infortunio. Come si suol dire: tre indizi fanno una prova, Venuti è ormai la terza scelta sull'out di destra in difesa.

Troppi errori

Ai tempi di Iachini, Venuti aveva superato Lirola con grinta e determinazione, a scapito di una tecnica assolutamente basica. Non è indispensabile essere Cafu, ma già il divario aerobico e qualitativo con Odriozola nella scorsa stagione era lampante. Non a caso, assieme alla partenza di Vlahovic, è stato l'infortunio del terzino basco a far precipitare le quotazioni viola, fino a quel momento altissime, di tornare in Europa. Missione ugualmente compiuta, ma le perplessità sul ragazzo cresciuto nell'Ideal Club Incisa sono aumentate di pari passo con le incertezze che sono costate gol decisivi, si veda quello di Beto a Udine, picco negativo in una stagione costellata di inciampi che di certo sono da attribuire, oltre che al giocatore, all'intero meccanismo di squadra che, quando non perfetto, moltiplica ed evidenzia le sbavature dei singoli. 

E la tifoseria si divide

Il problema, forse determinante per la scelta di Italiano di adattare Terzic a destra quando Dodò ha bisogno di rifiatare, è che una crescente frangia del popolo viola è diventata insofferente: la fiorentinità di Venuti è percepita come un passepartout che ignora i suoi limiti tecnici e lo catapulta in una realtà della quale, sostiene la corrente di pensiero che al momento va per la maggiore dalle parti di Campo di Marte, Lollo non è all'altezza. La panchina, quindi, come scudo alle critiche che in questo momento sono fragorose e vanno spesso oltre quel che si vede in campo. Certo, Venuti è squisito con le parole (a parte qualche uscita estiva un po' peregrina sui papi), fa spesso compagnia al tecnico in sala stampa prima delle gare europee, ma se Italiano ci tiene a ringraziare Terzic per il suo sacrificio allora c'è solo una conclusione da trarre, visto e considerato che anche il terzino serbo non è certo perfetto in difesa: "buchi per buchi", meglio avere un terzino pericoloso in zona offensiva. Questo immaginiamo sia stato il pensiero che ha dettato la bocciatura di Venuti, assieme a Cabral dietro la lavagna della classe di Italiano.

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