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FLORENCE, ITALY - DECEMBER 17: M'Bala Nzola of ACF Fiorentina reacts during the Serie A TIM match between ACF Fiorentina and Hellas Verona FC at Stadio Artemio Franchi on December 17, 2023 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Chiamatela pressione, ansia da prestazione, voglia di dimostrare di essere un giocatore da Fiorentina, fatto sta che i primi mesi di M'Bala Nzola in riva all'Arno sono stati piuttosto deludenti e non all'altezza delle aspettative. Un solo gol in campionato (il punto del 3-0 contro il Cagliari), il rigore mal calciato in Serbia con il Cukaricki e la bella girata che ha dato il via alla rimonta con il Parma in Coppa Italia sono un bottino piuttosto magro per un giocatore costato più di 10 milioni e in quale Italiano riponeva molta fiducia. Ma chi si aspettava di trovare un bomber implacabile probabilmente si sbagliava. Per l'angolano parla una carriera da "mestierante" dell'attacco, che ha alternato stagioni buone ad altre dove è rimasto a secco o quasi, e mai in squadre di primissima fascia. Ad oggi infatti la Fiorentina rappresenta il picco più alto per lui, abituato a lottare più per la salvezza che nelle zone alte di classifica.
Tredici è il massimo toccato in carriera dal centravanti, record raggiunto la scorsa stagione che non è bastato ad evitare la retrocessione dello Spezia. M'Bala in Italia c'era arrivato nel lontano 2016 dalla terza serie portoghese segnalato a Stefano Trinchera, direttore sportivo della Virtus Francavilla. Nella stagione d'esordio in Salento si mise in mostra segnando 11 reti in Serie C, mentre quella successiva si rivelò un flop. Zero gol in quattordici partite in B a Carpi, che gli fanno nuovamente scendere un gradino del calcio italiano e gli fanno conoscere Vincenzo Italiano. A Trapani Nzola ritrova gol e continuità - sette in campionato, uno nei playoff - ma al termine della stagione chiusa con la promozione il capocannoniere dei siciliani sarà la vecchia conoscenza viola Felice Evacuo. L'anno successivo un solo gol, gestacci ai tifosi e cessione a gennaio dove ritrova Italiano, nel frattempo passato allo Spezia. In maglia aquilotta resta tre stagioni e mezzo, disputa 102 gare e mette a segno 35 gol. 26 in tre anni di Serie A (nel dettaglio 11, 2, 13), prima del passaggio a Firenze.
Cercato e voluto (ancora) dal tecnico viola per ora non si è imposto oppure, forse, le aspettative che la piazza viola riponeva in lui erano troppo elevate per gli standard dimostrati dell'arco della sua carriera. Anche perché dobbiamo sfatare quel luogo comune secondo cui Nzola "ha sempre segnato". Vero sì, ma quanto, quando e soprattutto dove? In contesti più comodi, con ambizioni e aspettative minori rispetto a quelle della Fiorentina e dei suoi tifosi. Questa infatti per lui è l'annata del debutto in Europa, e anche con la nazionale angolana non è mai stato un imprescindibile (6 presenze e 2 gol). Non un pedigree da predestinato, per un calciatore alla soglia dei ventisette anni e mezzo.
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