Per questo inizialmente i giocatori non sapevano se sarebbero riusciti a scendere in campo. Una volta parlato con Edoardo però, ogni dubbio è stato spazzato via. “Dovete giocare”, gli ha detto. Il risultato? Nell'unico allenamento vero col quale Palladino ha potuto preparare la partita i ragazzi sono andati a mille all'ora e, più che altro, tutti vorrebbero giocare. Tutti, tanto per tornare al punto di partenza, hanno “adottato” quella frase di Edo. “Vojo giocà, fateme giocà”. Vogliono farlo per lui, e per sfogare sul campo tutte le preoccupazioni, tutte le paure e tutte le tensioni accumulate in questi giorni. Certo, non sarà possibile. Toccherà a Palladino scegliere ma certo, quando non si sa chi far giocare perché ogni giocatore spinge al massimo, non può che venirne fuori una scelta felice.
Si vedrà, e ovviamente ciò non significa che la Fiorentina passerà sicuramente il turno. Anche perché aldilà della straordinaria forza di volontà di questo gruppo la fatica (soprattutto mentale) pesa e non può certo sparire come d'incanto. Quel che conta però, a prescindere da come andrà a finire stasera, è aver avuto la conferma della forza e della “pulizia” di questo bel gruppo di calciatori.
Infine, permettetemi una breve riflessione. Nelle ultime ore, e in particolare stamani, si sono lette e ascoltate decine di ricostruzioni e di ipotesi sul futuro del Bove calciatore e sulle cause che hanno scatenato il malore di domenica. Io stesso ho avuto e ricevo costanti indicazioni (fa parte del nostro mestiere) ma mi guardo bene dal renderle pubbliche. Il motivo è semplice: si tratta di una vicenda delicatissima e, quando si parla di salute di una persona, sarebbe meglio fare un passo di lato, rinunciare alla tentazione di essere i primi “ad averlo scritto o ad averlo detto”, e aspettare notizie ufficiali. Magari, e lo dico senza alcun tono polemico, grazie alla collaborazione della stessa società. Trasparenza (per quanto possibile) da una parte, cautela e rispetto dall'altra. Perché altrimenti, poi, diventa difficile replicare a chi fa di tutta l'erba un fascio e accusa (ingiustamente) un'intera categoria.
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