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Una proprietà ricca e un club in piena salute. Fiorentina, se vuoi… puoi

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La Fiorentina è nelle condizioni di poter fare un mercato “aggressivo”, di crescita e costruzione, senza sacrificare nessuno. Possiamo star tranquilli quindi? No
Matteo Magrini

Cedere, o non cedere? E' questo il dilemma. Ma soprattutto: la Fiorentina ha “bisogno” di sacrificare almeno un pezzo pregiato o teoricamente tale oppure può far mercato senza preoccuparsi di rientrare? Il dubbio è lecito e, se contassero i precedenti, la risposta sarebbe decisamente scontata. Da Chiesa in avanti infatti, e non serve star qua a ricordare tutti gli altri, non è esistita estate o gennaio senza sacrificio eccellente. Eppure, analizzando i conti e ascoltando bene le parole dei dirigenti, si ha come la sensazione che (in teoria) qualcosa potrebbe cambiare.

Punto primo. In Italia la Fiorentina è (assieme al Napoli) il club più solido a livello di possibilità di spesa. Stiamo parlando del tanto chiacchierato “indice di liquidità”. Quello che, tanto per intendersi, vede la Lazio all'opposto di questa classifica e nell'impossibilità di spendere anche un solo centesimo. Si tratta, per dirla in parole molto spicce e comprensibili a tutti, di un indice che dimostra quando un club sia in grado di poter rispettare i propri impegni finanziari a breve termine calcolato, riportiamo dai regolamenti, “attraverso il rapporto AC/PC tra le Attività Correnti (AC) e le Passività Correnti (PC)”. Non solo. Un recente studio realizzato dalla piattaforma specializzata Off The Pit spiega come i viola siano la settima squadra d’Europa per stabilità economica con un coefficiente di 20.5 (il Napoli è primo con 26.2 mentre Manchester City e Bayern Monaco hanno indici rispettivamente pari a 20.9 e 20.6) tenendo in considerazione il margine sul capitale proprio, il rendimento degli attivi e il Margine EBITDA.


A questo, uniamo il fatto che quella della Fiorentina sia la seconda proprietà più facoltosa (ricca) della serie A, alle spalle di quella del Como, ma con largo margine su chi segue. Ciò significa che possiamo immaginarci spese folli e abbandono di qualsiasi “freno inibitore”? Assolutamente no. Nessuno lo chiede e, se si guardano altri parametri, non sarebbe nemmeno possibile. Il riferimento è ovviamente al Fair Play Finanziario e quella regola che impone a chi partecipa alle competizioni europee di avere un monte ingaggi che non superi il 70% del proprio fatturato. E' questo insomma, l'unico, grande ostacolo oggettivo. Niente e nessuno però, impone alla società di dover vendere uno o più pezzi pregiati per far quadrare i conti o per evitare chissà quale sanzione. Tanto per intendersi: la Fiorentina è nelle condizioni di poter fare un mercato “aggressivo”, di crescita e costruzione, senza sacrificare nessuno.

Possiamo star tranquilli quindi? No. Perché la storia recente insegna (appunto) e perché, almeno per quanto mi riguarda, le proposte si ascoltano (quasi) sempre e il problema sta sempre in “chi si compra” e raramente in “chi si vende”. Un esempio, a costo di apparire commercialista, venale e chi più ne ha più ne metta: Comuzzo a 35 milioni, a mio modo di vedere, si vende. E ancora: Kayode a 17 milioni è giusto che vada. Resta da capire, tanto per stare sul giovanissimo centrale, cosa accadrebbe se una tra Milan e Juventus (citate non a caso) si presentasse con proposte simili a quella arrivata dal Napoli a gennaio e respinta al mittente per volontà precisa di Commisso. La mia sensazione, magari sbagliata, è che stavolta il finale sarebbe diverso. Per non parlare di Dodò, anche se il suo caso è totalmente diverso: è lui, stavolta davvero, a volersene andare. Non il contrario.

Personalmente, preferirei prendere 50/60 milioni da questi due che non i 52 della clausola di Kean. Perché stiamo parlando sicuramente di un difensore di enorme prospettiva e di uno dei migliori esterni destri del campionato ma sostituirli sarebbe più semplice che non dover ripartire con la caccia al centravanti (vi dicono qualcosa Cabral, Piatek, Jovic, Nzola, Belotti…). Certo, esiste una terza via: non cedere né Comuzzo, né Dodò, né Kean e, senza far follie ma con la voglia di rischiare un po', comprare solo per aggiungere, e non per sostituire. Non è (quasi) mai successo ma, visto che la Fiorentina può permetterselo, è giusto chiedere (se le ambizioni esistono non solo a parole) che arrivi una prima volta…