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L'imbucata

Un sogno da alimentare senza illudersi e facendo i conti con la realtà

Un sogno da alimentare senza illudersi e facendo i conti con la realtà - immagine 1
"Se la città si infiamma (in positivo) non può che dare un'ulteriore spinta alla squadra. L'importante è che il sognare non si trasformi in pretendere..."
Matteo Magrini

E' una considerazione probabilmente banale e sicuramente scontata, ma poco importa. Del resto, non è scritto da nessuna parte che un'ovvietà non possa essere (anche) una grande verità. La riflessione che hanno fatto in molti, secondo la quale valgono più le vittorie tipo quella di Genova rispetto ai 5-1 sulla Roma, non ci trova d'accordo. Di più. Del resto, se lo avevamo presentato come un (rischioso) esame di maturità, è proprio perché portava con sé tutti quegli scalini sui quali la Fiorentina in passato è molto spesso inciampata. Stavolta no, ed è giusto quindi gioirne.

Gattuso vs Ronaldinho

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Solidità, voglia e capacità di soffrire, cinismo. Sono alcune delle qualità messe in campo a Marassi dai viola e valgono esattamente quanto, se non più, di tecnica, personalità, talento. Me lo diceva sempre un grande allenatore: “Se fosse possibile far giocare una partitella a 11 Gattuso contro 11 Ronaldinho vincerebbero sempre gli 11 Gattuso”. La traduzione di questo paradosso è molto semplice: alla mancanza di classe si può sopperire, ad un atteggiamento sbagliato no. O meglio. Ogni tanto te la puoi cavare comunque, ma alla lunga sei destinato a pagare. Per questo, quanto visto col Genoa (ma anche in altre occasioni) fa guardare con grande ottimismo al futuro.


Champions: sogno o son desto?

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E così veniamo al vero punto interrogativo di questi giorni: la Fiorentina può sognare addirittura la Champions? La prima risposta è che i tifosi non solo possono, ma devono sognare. Pure lo scudetto, se vogliono. Anche perché se la città si infiamma (in positivo) non può che dare un'ulteriore spinta alla squadra. L'importante è che il sognare non si trasformi in pretendere (vorrebbe dire mettere inutili e immeritate pressioni) e, soprattutto, che la squadra stessa e tutti quelli che le stanno attorno invece mantengano grande equilibrio. Benissimo entusiasmo e (sana) autostima quindi, ma senza che questi diventino euforia e presunzione. Per questo, sarà fondamentale il lavoro della società. Nell'immediato nel saper tenere sempre alto il livello dell'attenzione e della tensione e pensando al prossimo futuro invece, ed ogni riferimento all'anno scorso non è puramente casuale, nel dare al gruppo il giusto supporto. Per intendersi: se a gennaio i viola (esattamente come dodici mesi fa) si troveranno ancora lì sarà obbligatorio (altrimenti sarebbe la definitiva certificazione di una scarsa ambizione) intervenire con i rinforzi necessari.

A noi invece, e per noi intendo la stampa, il compito di stare nel mezzo tra tifosi e squadra. Possiamo e dobbiamo dar fiato all'entusiasmo e ai sogni della gente, ma senza perdere contatto con la realtà quando andiamo ad analizzare prestazioni, risultati e possibilità. Se si parla di Champions quindi, è dura considerare i viola alla pari delle altre: Napoli, Inter, Juventus, Milan e Atalanta restano decisamente superiori e la stessa Roma, in teoria, ha una qualità media più alta. Solo la Lazio, parlando di potenziale, si può considerare sostanzialmente al pari dei viola. Ciò non significa che sia impossibile. Al contrario. Tante volte i valori sono stati ribaltati e del resto è quello che è successo in queste prime 10 giornate. Andando nel dettaglio dell'undici “tipo” comunque, possiamo finalmente dire che qualche giocatore da Champions c'è: De Gea, Dodò e Gosens sicuramente, con Gudmundsson e Kean seriamente candidati e Adli che in fondo, in quel contesto, c'è già stato.

Brava società, ma adesso continuare

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Tutto questo per dire e sottolineare il bel lavoro che è stato fatto in estate (nonostante i ritardi e le criticità ancora aperte, vedi vice Kean) e, soprattutto, per ribadire che si può far bene calcio anche senza avere a disposizione mezzi illimitati. Certo è più difficile, ma si può. L'importante, da ora in poi, sarà continuare su questa strada. Magari, piantando il prima possibile qualche certezza e quindi trasformando in acquisti definitivi alcuni dei (tantissimi) prestiti. Per il momento comunque, va benissimo così.

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