A proposito. La vera, grande differenza rispetto la recente passato speriamo venga fatta in estate. Il riferimento è ovviamente al mercato, e alla speranza che stavolta non venga smontato e ricostruito tutto (quasi) da capo ma che si edifichi sulle fondamenta. L'ha detto Palladino (a lui l'enorme merito di aver voluto e valorizzato Moise) e non si può che essere d'accordo con lui. “Dobbiamo ripartire da una base di 10-12 calciatori forti e attorno a loro crescere ancora”. Traduzione pane al pane e vino la vino: trattenere i big (Kean, De Gea, Dodò, Gosens, Fagioli, Gud...) e investire su pochi giocatori, mirati, forti e funzionali alle idee di un allenatore sul quale si è deciso di puntare ancora. Altrimenti, saremo di nuovo alle solite. E poi il mister. Ha fatto tantissimi errori (e li abbiamo sempre rimarcati), ha gestito in modo discutibile la rosa (ne parleremo nei prossimi appuntamenti) e non ha dato un gioco ma ha avuto il merito di crederci sempre, di dare motivazioni forti al gruppo, di risollevarsi dai momenti duri (e ce ne sono stati) e, particolare mica da poco, si è fatto accontentare in tutto e per tutto sul mercato. In estate, e a gennaio. Crescerà, ci auguriamo, e chi lavora con lui magari non lo lasci in balìa delle onde come fatto più volte in questi mesi.
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