Ora l’attesa è tutta su Kean, per capire cosa farà lui e come di conseguenza si dovrà muovere la società gigliata
Stefano Pioli è un allenatore libero, ha risolto il suo rapporto con l’Al-Nassr e adesso può firmare il nuovo contratto che lo legherà per tre anni alla Fiorentina con un ingaggio da tre milioni di euro più bonus. E’ un passaggio fondamentale, non solo burocrazia spiccia, l’allenatore aveva un altro anno di contratto e se le cose non fossero state fatte con la giusta diplomazia gli arabi avrebbero potuto anche irrigidirsi e tenerlo comunque legato, un po’ di ansia c’era prima di arrivare alle firme. Anche Cristiano Ronaldo ha ringraziato Stefano Pioli, con serenità ora si può dedicare totalmente alla costruzione della nuova Fiorentina. Che squadra ha in testa? Che calcio farà? Chi pensa solo alle formule e ai numeri, al 3-5-2 o al 4-2-3-1, non ha seguito l’evoluzione di Stefano Pioli e soprattutto non ha seguito il suo Milan che ha conquistato uno scudetto, un secondo posto e una semifinale di Champions League offrendo squarci di grande calcio. Ripartirà da lì, dal modo di fare calcio più che dai moduli. Mi immagino una Fiorentina propositiva, aggressiva, molti attiva e dinamica, con tanti giocatori in grado di partecipare all’azione e di muoversi con o senza la palla. Vedremo pressing, recupero palla alto, ripartenze, ma anche capacità di gestire. Si vedrà una squadra con la mentalità di fare la partita e non di subirla come quella della passata stagione. I moduli e le formule sono solo un corollario, non parliamo di calcio fluido all’eccesso, ma comunque della volontà di partecipazione collettiva al gioco. Del resto proprio Pioli nella sua prima esperienza fiorentina lavorò molto sulla difesa a tre e mezzo, tanto per dirne una. Di sicuro saranno sfruttate molto le fasce, ma aspettatevi anche gli inserimenti dei centrocampisti. E in attacco vedremo a volte due attaccanti veri, ma anche due giocatori d’attacco dietro una sola punta o due attaccanti con un trequartista alle spalle. Insomma davanti 2-1 oppure 1-2 se davvero vogliamo dare dei numeri.
Rimane Gud, segnale di ambizione
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Pioli è questo, capacità di costruire la squadra in base alle caratteristiche dei giocatori, ma anche della squadra avversaria da affrontare. Una cosa è certa, non vedremo più Kean (sperando che resti) o un altro attaccante lassù da solo a battagliare con le difese avversarie in attesa di un suggerimento. Cambia in meglio il concetto di calcio e di attacco. Ovviamente molte delle scelte dipenderanno anche dai giocatori che Pioli avrà a disposizione, ma le idee sono ben chiare e si sta lavorando per mettergli a disposizione una squadra con più soluzioni tattiche. Pioli è duttile, cambia spesso anche a partita in corso, a seconda delle situazioni. Insomma, si passa da un apprendista a un allenatore di prima fascia di grande esperienza. L’upgrade in panchina è evidente e sarà un valore anche in sede di campagna acquisti, Pioli diventa la garanzia per quel progetto ambizioso tanto sbandierato. Il riscatto di Gudmundsson è un altro segnale. L’islandese andrà recuperato ad alto livello, ma le idee di Pioli sono molto più congeniali alle sue caratteristiche. A fare la seconda punta o il sottopunta ci sarà lui, il suo dinamismo sarà un valore. La Fiorentina ha chiesto uno sconto di cinque milioni e alla fine ce l’ha fatta. Regalare al Genoa otto milioni per il prestito sarebbe stato un delitto, meglio investirne altri 12-13 per tentare il grande rilancio. Ora l’attesa è tutta su Kean per capire cosa farà lui e come di conseguenza si dovrà muovere la Fiorentina, bisognerà aspettare ancora qualche giorno e le proposte di pagamento della clausola che arriveranno dal primo luglio. Siamo fermi alle ipotesi e al giocatore che riflette.