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Palladino, resta la fiducia totale. Ma allora tenete Kean e i più forti

Commisso Kean
La conferma di Palladino deve però passare necessariamente attraverso la conferma dell’ossatura di questo gruppo
Enzo Bucchioni Editorialista 

Rocco Commisso ha fiducia totale in Raffaele Palladino, non ci sono né ripensamenti, né pentimenti. Neppure l’eliminazione dalla Conference, la sconfitta di Venezia e l’ormai probabilissimo addio all’Europa hanno scalfito le idee e le convinzioni del presidente viola. Del resto una settimana fa Commisso ha deciso di prolungare di un anno il contratto dell’allenatore direttamente da New York, a sorpresa, senza consultare nessuno. Non poteva aver cambiato programmi: non è da lui e non sarebbe stato calcisticamente logico. La riconferma che Raffaele Palladino sarà sicuramente l’allenatore viola per la prossima stagione, se ce ne fosse stato bisogno, l’ha poi ridata anche ieri pomeriggio il direttore Ferrari. Tutto legittimo e, ribadisco, calcisticamente corretto.

Ribadisco anche che per me con un altro allenatore e questa squadra forte, molto forte di quest’anno, la Fiorentina sarebbe arrivata in Champions. Il calcio proposto ha mostrato troppi limiti, la Fiorentina deve avere maggiore personalità, l’idea di imporre il gioco, di avere un gioco codificato è alla base del calcio moderno. Gli errori dell’allenatore sono stati tanti, evidenti. Ovviamente la Fiorentina fa le scelte che ritiene opportune e il ragionamento imprenditoriale non fa una grinza. Commisso pensa di avere investito su un potenziale talento della panchina, in società c’è la convinzione che possa diventare “il nuovo Allegri”, tutti pensano che quest’anno ha pagato l’inesperienza, ma nella prossima stagione dimostrerà che la scelta di puntare su di lui è azzeccata. Senza l’Europa, e questo lo dico io, potrà sicuramente lavorare meglio, in una dimensione che conosce e lo aiuterà a crescere.


Non togliete a Palladino ciò che di buono c'è

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La conferma di Palladino deve però passare necessariamente attraverso la conferma dell’ossatura di questo gruppo. Non mi immagino una Fiorentina ambiziosa, come è stato sempre ribadito, senza Kean, senza De Gea, Dodò, Gudmundsson, Gosens e Fagioli, tanto per fare i nomi dei giocatori di maggior talento. Senza dimenticare l’utilissimo Cataldi. Ma soprattutto non confermare in blocco questa squadra significherebbe togliere certezze a Palladino, costringerlo a interrompere il processo di crescita. La Fiorentina non deve ripartire da un’altra rumba nell’organico, ma continuare a lavorare con questo allenatore e questo gruppo per continuare un percorso che ha fatto vedere buone cose, altre meno belle, ma che comunque ha mantenuto la Fiorentina fino all’ultimo in corsa per l’Europa che conta. Poi l’ha persa, è stata eliminata dalla Conference e dalla Coppa Italia, ma comunque da una stagione deludente, fallimentare, devi ripartire con tutto il buono che hai fatto.

L’anno scorso il Napoli, fuori da tutto, ha trovato le risorse per lavorare meglio e ripartire alla grande. Questo dovrà fare la Fiorentina, ma per supportare e rafforzare Palladino nel suo percorso di crescita, come detto, è indispensabile la conferma dei giocatori. Come ha fatto per Palladino, Commisso deve entrare in campo anche per Kean, tanto per dire il primo. Il più importante, perché fa gol. Per trattenerlo è fondamentale proporre un nuovo contratto che vada oltre i 2,5 milioni che guadagna oggi. In Europa ci sono società che ne hanno già offerti più del doppio, la Fiorentina deve trovare un terreno di intesa per garantirsi Kean almeno per un’altra stagione. Gosens è già stato riscattato, Fagioli lo sarà, ma vanno trattenuti anche senza Europa perché le tentazioni arriveranno. Anche De Gea andrà convinto, la Fiorentina può rinnovare per un altro anno raddoppiando lo stipendio a 2,5 milioni l’anno. Si troveranno a fine stagione.

Compattezza: è l'unica via

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Non capisco perché non si rinnovi in fretta il contratto di Dodò corteggiato da diverse società, tanto più che è stato dato il via libera a Kayode. Gudmundsson invece è il caso più complesso perché ha deluso. Non riscattarlo significa buttare via otto milioni del prestito, per tenerlo servono altri venti milioni. Provare a farlo tornare il Gudmundsson che fa la differenza come al Genoa potrebbe essere una sfida. Comunque, ribadisco, la conferma e la fiducia in Palladino devono passare attraverso il mantenimento di tutti i più forti quest’anno in rosa, non c’è altra strada. Questa squadra forte va conservata e corretta. Se invece senza Europa ci dovesse essere il “fuggi fuggi” – e naturalmente speriamo di no – allora potrebbe essere calcisticamente meno sostenibile la conferma di Palladino.

Comunque, oltre alla conferma del blocco di quest’anno, per sostenere la crescita di Palladino c’è bisogno anche di una maggiore compattezza societaria. Se resta Palladino ci devono credere tutti. Quest’anno Pradè molto spesso è stato critico, anche duro. Ufficialmente ai canali della società, ma soprattutto informalmente. Le smentite e l’esegesi di certe dichiarazioni servono a poco, soltanto la vera compattezza può dare solidità a una scelta discutibile.