Un'area tecnica da cambiare
—Il problema è che non c’è gioco e senza gioco mancano le certezze. Mi sono permesso di far notare che con questi giocatori il modulo più equilibrato potrebbe essere il 3-5-2. Tanto per buttare lì un dibattito. A maggior ragione senza la forza solitaria di Moise Kean. Ma l’allenatore è Palladino, a me basta non vedere più una squadra con poco senso come quella vista a Verona e non solo. Palladino ha voluto Pablo Mari non credendo in Valentini (non si è accorto che è già pronto? Altro errore), perchè in difesa non riparte dal suo giocatore di riferimento affiancandogli Comuzzo o Pongracic e Ranieri? A proposito, della serie “non disturbate il manovratore”, nessuno ha chiesto come mai a Verona sia stato escluso Pongracic. I sospetti restano e molti indizi fanno una prova… Tornando alla formazione, in mezzo si potrebbe andare con Fagioli, Cataldi e Folorunsho (speriamo ce la faccia). Esterni Dodò e Gosens. Davanti non puoi lasciare da solo Beltran, ma neanche Zaniolo. Con i giusti meccanismi devono lavorare in coppia. Non so se recupera Adli, nel caso in mezzo si potrebbe anche giocare con un rombo. Ma non siamo mica a Coverciano, mi accontenterei del calcio “pane e salame” visto in autunno. Almeno quello funzionava. Se dovesse succedere quello che nessuno spera perchè vorrebbe dire che la Fiorentina è ripartita, se davvero dovesse saltare Palladino in buona sostanza, non vi faccio la rosa di nomi. Aspettiamo. Non c’è un prescelto, non è facile e nessuno viene per quattro mesi. Comunque, se fossi Rocco a fine stagione farei un bel cambiamento di tutta l’area tecnica e non solo dell’allenatore. Sono troppi anni che Pradè è a Firenze, serve una nuova energia, idee più moderne, sono d’accordo con Giovanni Galli. E poi quest’anno mi è piaciuto davvero poco nelle continue esternazioni, più o meno velate, contro Palladino. Dal “non è obbligatorio giocare a tre” di agosto in poi, le uscite sono state tante. Quando le cose non vanno bene le responsabilità non sono tutte e solo di uno, Palladino nel caso. Quando prendi un allenatore giovane e inesperto lo devi proteggere e accompagnare sotterraneamente nel suo percorso senza minarne pubblicamente la credibilità, evidenziando limite e difetti. Non è stata una bella idea. Ho la sensazione che si volesse continuamente dimostrare il buon lavoro fatto sul mercato (ed è vero) sottolineando i limiti dell’allenatore. Forse agli occhi di Rocco. Ma non si dovrebbe lavorare tutti di squadra e per la squadra? Già…
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