La gestione delle risorse
—Per fare queste entrate, ovviamente, dovranno esserci delle cessioni. Quarta è andato. Biraghi ha chiesto da tempo di andarsene, da un mese non è più fra i convocati. Come vi scrivevo, il Napoli s’è complicato. Si aspetta il Bologna, ma prima dai rossoblù deve andar via Lykogiannis e non è facile. In sospeso anche la posizione di Parisi che ha giocato le ultime due gare, ma aveva già un accordo con il Como. La Fiorentina ha richieste dalla Turchia per Ikoné, un altro sul mercato, il giocatore non è entusiasta di quel campionato. La Viola vuole vendere e monetizzare, non prestare a società italiane che si sono fatte avanti. Invece Kayode andrà in prestito, lo cercano soprattutto dalla Premier. Se andranno in porto tutte le operazioni messe in cantiere, Palladino si ritroverà una panchina profondamente rinnovata con qualche titolare in più e seconde linee di livello più alto. L’allenatore però deve migliorare nella gestione del gruppo. In campionato hanno giocato sempre gli stessi e alcuni ora sono stanchi, far sentire riserve alcuni e tenerli in poca considerazione, ha portato a tutte queste richieste di cessioni. Se ha litigato o non litigato con Quarta e Biraghi ci interessa zero, ma è evidente il malessere dei due tant’è che se ne vanno. Altri che vogliono giocare di più e non sono contenti ci sono eccome, inutile negarlo. E basta parlare con i loro procuratori. Oggi gli allenatori bravi sanno tenere sulla corda, pronti e motivati, 24 giocatori e non 14-15, su questo Palladino deve migliorare. Soprattutto, poi, piacerebbe sapere un po’ a tutti perchè non giocano i due acquisti più costosi dell’estate: Gudmundsson e Pongracic. Che succede? Gud era guarito e anche se non è al top della condizione, uno come lui deve giocare sempre, magari con un minutaggio minore, prevedendo sostituzioni mirate, ma solo rimotivandolo, facendolo sentire protagonista, si può recuperare più in fretta. Pongracic invece sta diventando un giallo, non c’è altro da aggiungere alla sua assenza infinita. Che succede? Se non è pronto per questo calcio, se non piace all’allenatore, tanto vale prestarlo per evitare un bagno di sangue economico per un giocatore pagato un’enormità, 15 milioni più bonus, ormai diventato un desaparecido. Insomma, dopo quasi tre mesi straordinari, al di sopra del reale valore della Fiorentina, il calcio sta presentando qualche conto. La stagione però è ancora buona, la squadra resta competitiva, con il mercato saranno risolte le criticità, tornando a lavorare con equilibrio e umiltà, se la società ha capito dove intervenire, la crisi può servire a crescere.
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