Lo sponsor nascosto, le trattative anche e la lezione di ballo

4 alla calzamaglia di Richardson.  Nonostante il vento, al Franchi la temperatura non era così rigida, eppure il marocchino si è presentato con una tenuta quasi da sci. Un altro segnale di come nel campionato italiano non si sia affatto ambientato, anche se è ovviamente molto più grave l'andamento lento che lo contraddistingue in campo.

5 alle dichiarazioni di Pradé sul mercato. Va bene nascondere sempre le eventuali operazioni di mercato, ma c'era bisogno di dire che è tutto quasi fatto quando in realtà l'ultima giornata di mercato può portare ancora novità in entrata (Fagioli ma anche Koné) e in uscita per Biraghi e soprattutto Comuzzo? E se poi il difensore andrà via?

6 alla maglia con lo sponsor che non si vede. Vista da vicino, la quarta casacca della Fiorentina è particolare e bella. Forse anche un po' modaiola come Firenze. Solo una critica: la scritta Mediacom è quasi impercettibile. Magari a Commisso interessa il giusto, ma non si poteva fare di un altro colore?

6.5 alla classe di Vieira. Elegante in panchina come in campo. Mani in tasca, mai scomposto, educato anche nelle proteste. E quando il suo Genoa stava producendo il massimo sforzo per cercare il pareggio, una corsetta accennata per recuperare un pallone che ci ha fatto tornare alla mente quando deliziava palcoscenici importanti da centrocampista. Come tecnico pare invece appartenere alla scuola dei "risultatisti".

7,5 all'assolo che è diventato duetto. Kean ha contagiato anche Dodò. Dopo il gol a Leali - uno dei più belli della sua collezione di quest'anno - Moise è andato a ballare sotto la curva. Poi il meritato abbraccio dei compagni tranne Dodò, che ha voluto mostrare a tutti come abbia imparato i passi di danza con cui esulta l'attaccante. Un bel segnale di come in spogliatoio remino tutti nella stessa direzione.