5 all'esultanza di Sottil e a quella di Golla. Il viola prima imita Cristiano Ronaldo (non esageriamo), poi invita tutto il pubblico alla calma. Quello può anche starci ma l'atteggiamento da capopopolo a Firenze non paga. Il ragazzo ha doti, si sa, ma l'impressione è che sul lato caratteriale debba lavorare ancora molto. Pessima anche la provocazione nei confronti della Fiesole dei giocatori ungheresi dopo il 3-3.
6,5 al fiuto offensivo di Martinez Quarta. Bomber neanche troppo per caso della scorsa stagione, il Chino ricomincia da dove aveva finito. Nonostante qualche sbavatura difensiva di troppo nel primo tempo horror dei viola, l'incornata del pareggio è fondamentale in chiave qualificazione. Senza contare che lo trovi a supporto di Kean anche nell'azione del 3-2 dell'ex Juventino.
7 alla classe dell'arbitro Delayod. 32 anni appena, già da tempo internazionale dirige con grande classe dispensando i cartellini giusti e sbagliando pochissime valutazioni. Resta qualche dubbio su un rigore reclamato a gran voce da Parisi, ma anche in quel caso il fischietto transalpino dimostra grande sicurezza facendo ampi gesti di aver visto e – soprattutto – di non essere stato corretto dal Var. Ottimo anche come mimica: poteva semmai ammonire Golla (e non solo Biraghi) dopo il rigore del 3-3 per il brutto gesto rivolto alla curva viola.
7,5 al popolo viola. A costo di essere ripetitivi. 12.091 biglietti emessi, la metà della conclamata capienza lorda del Franchi-cantiere. Sono tanti al 22 agosto, con la città ancora in vacanza. E poi a parte qualche mugugno anche comprensibile per l'andamento della partita, l'incitamento alla squadra non è mai mancato. Soprattutto da parte della Fiesole traslocata in Ferrovia che non smette di cantare neppure dopo la doccia fredda del pareggio all'ultimo tuffo.
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