Le nostre strane pagelle di Venezia-Fiorentina, ovvero quando tutto fa spettacolo dentro e fuori dal campo.
3 alla stagione viola. I fischi e gli inviti a tirar fuori gli attributi dei 700 tifosi che hanno sfidato il nubifragio di Venezia, certificano l'insoddisfazione della piazza. Al di là dell'opinabile scelta di confermarlo nel momento più delicato della stagione, al momento Palladino ha fallito tutti gli obiettivi nonostante la bontà della rosa. Ha ragione quando dice che non tutto è da buttare ma nel calcio contano i risultati, che al momento lo inchiodano al nono posto dopo due eliminazioni dalle Coppe.
4 alle disattenzioni su entrambi i gol. D'accordo, probabilmente sulla rete del vantaggio Candè la tocca con un braccio, ma il liscio di Pablo Mari è da film horror. E neppure Dodo è ben posizionato. Per non parlare della marcatura (?) di Fagioli su Oristanio in occasione del 2-0. A proposito: ma che ci faceva lui a fare il difensore centrale?
6,5 alla cazzimma di Mandragora. Rolly non si ferma più, centrando l'ennesimo gol di un periodo in cui sembra davvero avere il tocco magico. Stavolta non serve a nulla, è vero, ma del ragazzo originario del quartiere Scampia piace anche il temperamento e la voglia di non arrendersi mai.
7 ai cognomi delle madri sulle maglie. In giornate del genere bisogna attaccarsi a tutto, anche a elementi che a qualcuno possono sembrare folkloristici. E allora complimenti alla decisione di cambiare, in occasione della festa della mamma, un segno distintivo importante come le lettere sopra al numero delle casacche. Anche perché non è un'operazione di marketing come accaduto talvolta in altri club.