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L'imbucata

La partita trascurata e le sue indicazioni. Mandragora e il problema ingaggio

Matteo Magrini
Le indicazioni emerse dopo la seconda amichevole inglese della Fiorentina

La partita trascurata

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Se sperate di leggere sentenze, voli di fantasia, righe di depressione o di giubilante entusiasmo scusate ma...”siete arrivati (forse) nel posto giusto, ma di sicuro nel momento sbagliato”. Ci perdonerà, la Fiorentina, e sicuramente non sarà stata nemmeno sua responsabilità, ma la tentazione di fare un po' di ironia su quanto successo ieri era troppo forte. Ecco. Semmai si potrebbe aprire una parentesi più seria per parlare del perché e per come una partita comunque di livello come quella tra il Nottingham e i viola non sia stata trasmessa da nessuno. Nemmeno da quella Dazn che va in giro dicendo che sulla sua piattaforma si vedranno “tutte le amichevoli delle squadre di serie A”. Ne vogliamo parlare, di Dazn? Vogliamo parlare della guerra che (ahi noi) anche questa società (con altri dirigenti) ha fatto per far si chi fosse quello il destino dei diritti tv? Roba, e mi perdoni Mario per la lesa maestà, da frustate vital natural durante. Chissà. Magari era più davvero più interessante e avrà portato più ascolti Bayer Leverkusen-Pisa. E Sky? Una imperdibile diretta di un imperdibile Empoli-Sassuolo ma della Fiorentina, nada. Ripeto. Le colpe staranno nel mezzo, come spesso capita, ma diciamo che il peso specifico, la forza e la rilevanza di un club si misurano anche da queste piccole cose. 

Gli spunti del match

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Finita la polemica comunque, e visto che dopo tanto sudare sono riuscito a vederla la partita, vale la pena far qualche riflessione. Senza sentenze, come si diceva all'inizio, né allarmismi o sogni di gloria. Qualche spunto però è arrivato. Il primo. La squadra sa stare bene sul campo e, seppur con qualche inevitabile difficoltà, mi sembra abbia una gran voglia di seguire le idee di Pioli. Prova ad essere aggressiva, ad andare velocemente in verticale, a tenere il pallone e, soprattutto, cerca quella “fluidità” che è ormai il segno del calcio moderno. Si son visti infatti tanti scambi di ruolo e di compiti, con l'obiettivo di crearsi spazi e di togliere all'avversario punti di riferimento. La catena di destra soprattutto, quando Comuzzo e Dodò son riusciti a scambiare, ha fatto vedere ottime cose. E poi Dzeko. Ancora passeggia, è vero, ma quando i compagni lo trovano nasce sempre qualcosa. Perché vede calcio prima degli altri, e gioca il pallone meglio di tanti. Bene anche l'atteggiamento dei tre là davanti, ben disposti al lavoro in fase di non possesso, anche se sull'intesa e la capacità di trovarsi c'è ancora tanto da fare. Anche perché Gud spesso gira molto lontano da loro. 

In attesa di Sohm

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Semmai, e si era già visto col Leicester, la Fiorentina fatica ancora a trovarli, quei tre. “Colpa” di un Fagioli ancora un po' sottotono e banale nelle giocate (io da lui mi aspetto sempre che faccia quello che un giocatore normale non può/sa fare) ma, a mio avviso, soprattutto di una pressione iper offensiva che comprensibilmente ancora non funziona come dovrebbe. Normale, visti i carichi di lavoro nelle gambe e la rivoluzione (filosofica) rispetto all'anno scorso. Io credo infatti che l'idea di Pioli sia esattamente quella: non portare il pallone al tridente ma, recuperandolo molto in avanti, essere già lì. Per riuscirci però servono gambe, brillantezza e una precisione nei meccanismi che ancora non possono essere perfetti. Ieri per esempio, si è visto più volte il mister sbracciarsi per chiamare la pressione di Kean o Gudmundsson. Di sicuro, proprio sotto questo punto di vista, sarà interessante vedere come cambierà la squadra con l'ingresso di Sohm. Lui si, per caratteristiche, ideale per spostare in avanti il baricentro della squadra. Tra le note positive mettiamo anche la tenuta difensiva, il solito De Gea, e un Pongracic che se si convince a fare il centrale dei tre può davvero fare un salto di qualità. 

Il mercato viola

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Chiusura sul mercato. So che c'è qualcuno talmente preoccupato dal non creare il minimo disturbo alla società da finire con l'ottenere il risultato opposto, ma il monte ingaggi era e resta un problema vero. Non è colpa di nessuno (magari un po' di chi negli anni scorsi ha regalato stipendi vicini ai 2 milioni a giocatori meno che normali sì...) ma così è e sostenere che ci sia spazio per altri 20, 30 o 40 milioni non fa altro che alimentare sogni che il club non può (manco volendo) realizzare. Per questo, pur rispettando al 100% sia l'uomo che il calciatore e pur capendo benissimo che voglia monetizzare al massimo dopo la miglior stagione della carriera, capisco i dirigenti che non hanno intenzione di dare a Mandragora (che non sarebbe un titolare) 2 milioni netti o già di lì. Meglio lasciarlo andare, a quel punto, e magari sostituirlo con un ragazzo giovane, italiano, e di grande prospettiva.