Chi sostiene questa tesi, pur rispettandola per civiltà, credo che in questi anni non abbia mai visto giocare l’Inter al di fuori delle due stagionali con la Fiorentina. O non sappia come gioca. La vittoria dell’andata è stata frutto di una serata sbiadita dei nerazzurri, ma anche di una straordinaria prestazione e disposizione tattica dei Viola che hanno chiuso le fasce a destra e sinistra e le linee di passaggio in mezzo. L’Inter non s’è mai messa in moto, non ha trovato spazio e senza spazio si intristisce. Ieri sera era logico riproporre la stessa idea e gli stessi interpreti.
I giocatori doveva essere confermati perché hanno capito all’andata come giocare e l’hanno fatto con intensità. E poi, psicologicamente, era giusto sfruttare il loro entusiasmo, la loro carica. La Fiorentina anche ieri sera ha giocato così per gran parte della gara e l’ha fatto come doveva, forse è mancata un po’ di intensità. Meno bene sono andati i contropiede perché l’Inter ha fatto molto meglio le marcature preventive e non ha concesso praterie come al Franchi. Ma non è stato facile neppure per loro e neppure ieri sera.
La Fiorentina è riuscita a pareggiare e come detto, cambiando il piano gara, ha cercato comunque di giocarsela fino in fondo. Quelli che oggi criticano Palladino perché ha giocato all’italiana sono gli stessi che criticavano Italiano perché non giocava all’italiana. Mi convinco, anzi lo so, che non capiscono di calcio. Lasciateli fare. Palladino in alcune gare non mi è piaciuto e l’ha anche scritto, ma cosa avrebbe dovuto fare a San Siro contro la squadra più forte del campionato per di più inferocita?
Doveva andare a giocarsela a viso aperto, lasciare spazio all’Inter ferita e rabbiosa? Sarebbe stato un suicidio, probabilmente avrebbe voluto dire cancellare l’impresa dell’andata con il rischio di una sconfitta netta e taglia gambe. E poi con chi? Mandando allo sbaraglio giocatori appena arrivati come Fagioli e Zaniolo che si stanno appena inserendo e praticamente non giocavano nello loro squadre, non hanno tenuta? Oppure rilanciando un Cataldi o un Gud che non sono ancora al meglio?
Palladino ha fatto quello che doveva all’inizio, poi ha cambiato il piano tattico quando c’era da recuperare, quando l’Inter ha cominciato a calare e i nuovi una mezz’ora potevano giocarla. E’ andata bene anche questa mezz’oretta perché, come detto, guardando al futuro Fagioli ha fatto vedere la classe e Zaniolo la voglia. Folorunsho è ormai una garanzia. Arriveranno anche Pablo Mari e Ndour. Da oggi è un’altra storia, superato questo doppio scoglio dal quale, sinceramente, pensavo la Fiorentina uscisse senza punti, da oggi dicevo, mi aspetto un’altra Fiorentina. Quella “sporca e cattiva”, quella che fa giocare male l’avversario e ottimizza tutto, la conosciamo, è arrivata fino a qui con queste capacità.
Per rimanere in alto ora mi aspetto l’inserimento dei nuovi, quindi un tasso tecnico più alto e una personalità più elevata, e anche qualche nuova idea di calcio. La Fiorentina ha tutto per andare in campo a imporre il gioco, per svilupparlo e renderlo efficace anche contro lo squadre medio-piccole che si chiudono e non danno spazio. Palladino ha una rosa tale che la sua squadra può davvero diventare camaleontica come lui ha in testa e ce l’aspettiamo.
Domenica a mezzogiorno c’è il Como e non vi inganni il nome. Fabregas sta facendo un gran lavoro, ha giocatori di qualità a cominciare da Nico Paz, e un’idea di gioco bene precisa. Fa anche giocare gli avversari e allora la Fiorentina deve far vedere che le ambizioni sono davvero forti. Non ci sarà Kean squalificato, ma le soluzioni non mancano. Zaniolo ha fatto il centroavanti anche in Nazionale nel 4-3-3 con due esterni a supportarlo. Non ha la fisicità di Kean, ma il suo movimento può favorire gli inserimenti dei centrocampisti. Penso al ritorno al 4-2-3-1 mascherato che diventa 4-4-1-1 in fase difensiva, con De Gea, Dodò, Comuzzo, Ranieri o Pongracic, Gosens in difesa. In mezzo Cataldi e Fagioli; in attacco Folorunsho, Gudmundsson e Beltran dietro a Zaniolo. Ma c’è quasi una settimana di tempo per valutare e capire.
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