Considerato che i suoi venticinque anni ci raccontano di un giocatore che può ancora crescere molto, dimostrato che la maturità è arrivata e adesso è un professionista esemplare, trascinatore del gruppo viola, non resta che fare i complimenti alla Fiorentina per aver speso soltanto 18 milioni (13+5) bonus compresi. Una grande intuizione, non c’è che dire.
Lo spettro clausola
—Attenzione però, se la crescita di Kean fa tutti felici, se grazie a lui stiamo ancora ragionando su una Fiorentina che può puntare a tutte le coppe (almeno aritmeticamente) a nove giornate dalla fine del campionato, disegnare il futuro diventa complicato e l’allarme deve scattare. Sappiamo bene che Moise Kean ha una clausola rescissoria da 52 milioni esercitabile solo per due settimane, tra il primo e il quindici di luglio, e se la cifra sembrava alta quando il giocatore veniva da una stagione zero gol e zero assist, oggi è alla portata di tante, troppe società.
Dalla Premier l’interessamento è costante e spendere 52 milioni non fa paura a nessuno, tanto per dirne una. Che fare per trattenere Moise a Firenze? Questa è la domanda delle domande e sicuramente dentro le stanze del Viola Park se la staranno facendo da un bel po’ di tempo, almeno si spera. E’ ovvio che avere in casa un attaccante così non ha prezzo. Significa che la famosa ambizione ha un senso oggi, ma potrà averlo ancora di più domani.
Attorno a De Gea, Fagioli, Gosens e Kean, appunto, si potrebbe davvero costruire una grande squadra. Da questo ragionamento dovrebbe partire la Fiorentina per lavorare in una unica direzione: tenerli tutti. E’ chiaro ormai da tempo, però, che ci può essere il miglior dirigente del mondo a trattare, ma se un giocatore vuole andar via non le tengono neppure le cannonate. Allora, come la pensa Kean? Vorrà restare a Firenze?
Si può essere ottimisti?
—Tutti i segnali ci portano a dire di sì, ha capito che questa è la dimensione nella quale si sente felice, realizzato. E’ diventato il leader, il punto fermo, il trascinatore e questo è gratificante per chi non sempre è stato apprezzato e compreso. La riconoscenza per Firenze e per la Fiorentina c’è, lo racconta lui, lo dicono tutti a cominciare dall’allenatore Palladino. Kean sta bene qui. Punto. Siamo un bel pezzo avanti, ovvio, ma le parole e le sensazioni non possono e non devono bastare. Ma neppure il contratto fino al 2029. Anzi, la Fiorentina dovrebbe già da oggi provare a blindare la permanenza di Kean con atti concreti. Anche approfittando, facendo leva, della felicità che Firenze ha regalato al giocatore.
Partirei dall’aspetto economico. Oggi Kean guadagna 2,2 milioni, tanti per Firenze, poco per il suo valore e per tante altre piazze disposte a dargli anche tre volte tanto. Da qui si dovrebbe ripartire e alzando l’ingaggio a quattro milioni, parallelamente si potrebbe chiedere l’innalzamento della clausola almeno a 80 milioni con la promessa di non esercitarla fino all’estate del 2026. Una data non a caso.
Ci saranno i mondiali e sperando ovviamente in una qualificazione dell’Italia, restare a Firenze anche l’anno prossimo, nella situazione ideale di oggi, è quello che potrebbe contribuire a far crescere ancora di più Moise Kean. Bisogna convincerlo, se non lo fosse già, se avesse dubbi, che restare a Firenze in assoluto e almeno per un altro anno è quello che conviene alla sua carriera, al suo rendimento, alla sua felicità. Ovviamente tutto diventerebbe più facile se la Fiorentina l’anno prossimo dovesse giocare in Europa League (come si spera). Viceversa potrebbe complicarsi tutto se le coppe non ci fossero. E questo è ovvio.
Il discorso vale anche per De Gea, ma vista la carriera del giocatore, per lui la proposta dovrebbe essere meramente economica. Il riscatto di Gosens è già deciso, Fagioli si farà. E’ evidente che oggi la Fiorentina abbia una rosa di livello superiore, sarebbe un peccato non blindare i giocatori migliori per poi su questa base inserirne altri. Mancano due mesi alla fine della stagione, ma è già tempo di capire cosa ha funzionato e cosa meno. Conservare il bene e cambiare quello che ha deluso.
Ma, al di là del valore di Kean e di questi giocatori, valore che non è in discussione, è evidente che la posizione finale in campionato e la vittoria o meno della Conference incideranno sui piani futuri. A meno che Rocco Commisso non voglia farsi un regalo e non lo voglia fare a Firenze, per i cent’anni che si festeggeranno proprio nell’estate del 2026. Grande squadra, grande festa: una proprietà transitiva.
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