E’ evidente comunque che la sfida con il Milan sia una sorta di spareggio o di bivio, guardando la classifica conta più della gara con l’Atalanta. E’ un turno di scontri diretti, soprattutto Roma-Juventus, battere il Milan significherebbe togliere definitivamente o quasi i rossoneri dalla zona-coppe e nello stesso tempo si potrebbe approfittare proprio delle sfide incrociate, ma anche delle difficoltà del Bologna che gioca contro il Napoli. Ovviamente nessuno si può illudere dopo le grandi vittorie contro Juve e Atalanta, servirà un’altra super partita, ma da qui alla fine la Fiorentina non potrà più sbagliare nulla visto che ha lasciato troppi punti per strada.
Dopo il Milan ci saranno altre sette gare di campionato e quattro di Conference, dando per scontato la vittoria sugli sloveni del Celje che valgono più o meno una nostra squadra di C. In campionato tre gare saranno in casa (Parma, Empoli e Bologna) e cinque in trasferta. Questo dato potrebbe spaventare visto che al Franchi le cose in genere vanno meglio, ma la Fiorentina è cresciuta e non mi aspetto in questo finale un ritorno a una alternanza di prestazioni. Grazie anche al nuovo modulo adottato dall’ultima gara di febbraio in poi, sembra che i Viola abbiano raggiunto un ottimo livello, un equilibrio fra le due fasi e una capacità di interpretare i momenti delle gare. E’ cresciuta la personalità, sono cresciuti alcuni giocatori da Gud a Pongracic, da Fagioli a Mandragora.
In trasferta, oltre al Milan, di veramente complicato c’è la Roma all’Olimpico. Ma anche a Cagliari storicamente non è mai facile e i rossoblù devono salvarsi. Pure il Venezia, ma a maggio i giochi potrebbero anche essere fatti. L’ultima giornata a Udine, con i friulani senza obiettivi. In casa con Parma e Empoli c’è solo da centrare la vittoria, con il Bologna sarà una sorta di spareggio.
In questo momento fra le squadre in corsa quella che sta peggio, in debito d’ossigeno, sembra la Lazio che ha pure da giocare l’Europa League. Delle altre ottima la condizione della Roma e del Bologna, lo scoglio coppa Italia è praticamente superato senza eccessivo dispendio, il ritorno sarà pro-forma e la finale è in tasca. Il cambio di allenatore ha portato solo i tre punti, non è ancora chiaro se la Juventus ripartirà. Questo lo scenario che potrebbe allargarsi all’Atalanta se la squadra di Gasperini non ritroverà condizione e motivazioni, la sua discesa potrebbe alzare a due i posti ancora disponibili per la Champions.
La Fiorentina ci deve credere, abbiamo capito che nello spogliatoio è scattato qualcosa di importante, avere obiettivi forti, alzare l’asticella spesso aiuta. Inutile fare tabelle, nel finale le variabili sono ancora più numerose. E’ evidente che un posto nelle coppe o meno, può spostare molto nei programmi futuri di tutti, ma anche della Fiorentina. Se la permanenza di Kean potrebbe essere legata a un gesto d’amore e di riconoscenza, ma anche a una valutazione personale per aver trovato l’ambiente ideale, per altri è più difficile fare previsioni.
Su Kean, come già detto, si sta muovendo Rocco Commisso e il carisma del presidente sicuramente potrà incidere per trovare una soluzione che conservi la felicità del ragazzo e protegga la Fiorentina dalla clausola rescissoria da 52 milioni. Le ipotesi vanno dalla ridiscussione economica del contratto alzando la clausola, dall’eliminazione della clausola stessa con un gentleman agreement che il giorno in cui Kean volesse andar via (vedi mai…) sarebbe comunque accontentato. La presenza a Firenze del presidente è provvidenziale, farà di tutto per risolvere il problema prima del ritorno in Usa, o quanto meno metterà le basi solide per un nuovo accordo.
Sarà purtroppo più complicato, almeno credo, trattenere gente come il ritrovato De Gea o Gud se la Fiorentina non dovesse centrare l’obiettivo coppe. Ma anche qui le variabili sono tante, non resta che aspettare per una valutazione più vicina alla realtà senza inutili, fantasiose supposizioni.
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